REDAZIONE FIRENZE

Rincari e liste d’attesa: Rsa, un lusso per pochi. Oggi il forum a La Nazione

Stamattina l’incontro con i protagonisti del settore. Quote sociali, ruolo del caregiver e assistenza tra i temi sul tavolo. L’assessora Spinelli: “Le strutture non possono ignorarne le regole”

La scorsa settimana tre anziani sono morti dopo una presunta intossicazione

La scorsa settimana tre anziani sono morti dopo una presunta intossicazione

Firenze, 25 febbraio 2025 – L’occasione delle occasioni per ingrandire la lente sul mondo Rsa. ’Residenze per anziani: problemi e prospettive in una città che invecchia’ è il forum organizzato da La Nazione, in programma questa mattina nella sede del nostro giornale. Lo spunto è partito dai fatti di cronaca nera di inizio febbraio, che hanno scosso l’opinione pubblica e messo in allerta le famiglie. Liste d’attesa intasate, ripartizione delle quote sociali a carico dei Comuni e sanitarie a carico delle Regioni, ruolo dei caregiver come anelli di congiunzione, modello dei sistemi alternativi come centri diurni e assistenza domiciliare. Così come i rincari di stretta attualità che le famiglie con nonni, suoceri, mogli o mariti in ricovero in una delle rsa del territorio stanno subendo, dopo la volontà palesata dai gestori e motivata dagli stessi per i rinnovi della contrattazione collettiva nazionale per i lavoratori d’area.

Prospettive, criticità e soluzioni quindi al centro dell’approfondimento messo in piedi dal nostro giornale. Rincari che il presidente della Regione Eugenio Giani ha ritenuto “fatto gravissimo al di fuori delle regole del sistema regionale. Chiederemo formalmente alle Aziende sanitarie, alle società della salute, alle zone distretto e alle conferenze dei sindaci di vigilare sulla questione”. Alle dichiarazioni del presidente si sono accompagnate quelle dell’assessora alle Politiche sociali, Serena Spinelli. “Se le Rsa private – ha detto – intendono lavorare fuori dal sistema regionale, senza attingere alla quota sanitaria regionale, possono farlo. Ma se intendono stare nel sistema, non possono ignorarne le regole. Le strutture convenzionate devono essere autorizzate dal Comune in cui svolgono l’attività, accreditate dalla Regione e devono sottoscrivere un accordo con Asl e Società della salute e zona distretto in cui si riporta la quota sanitaria riconosciuta dalla Regione e si definisce la quota sociale. Gli aumenti di quota sociale devono essere concordati ed adeguatamente motivati”.

Nella nostra provincia sono 4.821 i posti letto nelle Rsa, di cui 1.752 nelle 38 strutture presenti nel capoluogo. Il fabbisogno stimato, in media, è di 7 posti ogni 100 over 65, il che significa che a Firenze, dove gli anziani sono 100.544, servirebbero circa 7.038 posti. Altro tema: i costi elevati non sempre sostenibili nonostante gli aiuti regionali e comunali e, così, le difficoltà economiche di molte famiglie rendono l’accesso ai servizi ancora più complesso. Presenti all’evento l’assessora regionale Serena Spinelli, l’assessore comunale al Welfare Nicola Paulesu, il Garante degli anziani del Comune di Firenze Cinzia Vitale, i rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil, associazioni e rappresentanti di categoria, Legacoop, Confcooperative Toscana, Federconsumatori, Anasti, Arat, il direttore Fondazione Turati, come portavoce Comitato Rsa, il presidente Rsa cattoliche-Agci.

Tra i caregiver anche Stefano Romagnoli, la cui storia racchiude tutti gli elementi per essere un caso scuola: moglie malata di Alzheimer dal 2015, per 8 anni assistita e sostenuta dal marito in casa, seguita a sue spese da oss qualificate. Fino a quando la patologie degenerative non è diventata “totalizzante”, fino al peggioramento nell’agosto 2023 per una crisi epilettica. Da qui l’accesso in una rsa fiorentina, e l’ingresso nel listone d’attesa per accedere alla quota sanitaria. Bloccata per 18 mesi, e quindi retta da sostenere da 3.400 euro al mese.

“Sono riuscito a ottenerla a gennaio 2025, adesso pago 1.600 euro, ma nonostante il sollievo i problemi, oltre al dolore per la condizione di mia moglie, dei problemi restano. Dieci giorni fa ho ricevuto una telefonata dal gestore per comunicare il rincaro di 7 euro al giorno della retta, circa 200 euro al mese. E a settembre è previsto un ulteriore aumento di 3 euro. Servono misure di giustizia sociale prima di poter pensare a risolvere il grande tema dell’invecchiamento demografico. Per esempio: perché posso portare in detrazione solo 1.500 l’anno la quota sanitaria?”.

Il resoconto del forum sarà nell’edizione cartacea del giornale e nei nostri canali online.