Erika Pontini
Cronaca

Fossi sferza la Destra. Patto fallito con Renzi? "Scelta sua, gli elettori non sono pacchi"

Il segretario del Pd resta cauto: "Ogni elezione è una scommessa". Sull’asse con i Cinquestelle dice: "Ho sempre lavorato per costruire. un centrosinistra ampio". "Orgogliosi di Sara, Eike non saprebbe governare"

Emiliano Fossi (foto Giuseppe Cabras/New Press Photo)

Emiliano Fossi (foto Giuseppe Cabras/New Press Photo)

Firenze, 25 maggio 2024 – Vorrebbe trasformare l’ultimo miglio di competizione elettorale travagliata in una guerra a viso aperto solo contro la Destra che appoggia Eike Schmidt, Emiliano Fossi, segretario toscano dem: toni smorzati nei confronti dell’ex Rottamatore che invece continua a picconare il Pd con strali al veleno. Ma sulla perdita di consenso non si nasconde. "E’ vero, colpa di troppe scissioni e personalismi".

A Firenze non c’è quasi mai stata partita con il centrodestra, stavolta è contendibile con una coalizione sopra il 30 per cento?

"Ogni elezione va giocata fino in fondo senza dare nulla per scontato. Galli prese il 32%, Scaramuzzi il 35%, la destra esiste e oggi governa a Roma, da dove Meloni e Donzelli hanno scelto Schmidt per Firenze: bisogna lavorare bene. Siamo nelle strade e nei mercati a convincere le persone una a una. Noi abbiamo un’idea di città, loro sanno dire solo no - a partire dalla tramvia – e qualche slogan".

Trova più realistici i tre punti di distacco del sondaggio Pagnoncelli, un po’ pochini o i sette di Masia?

"Valgono solo le schede nelle urne, la scelta però é chiara: i cittadini devono decidere se tornare indietro o andare avanti. Se vogliono una città che continui a cambiare con le tramvie, le piazze riqualificate, nuove scuole e piú servizi, il voto giusto é quello per Sara Funaro".

Secondo i sondaggi la coalizione ha più voti dei candidati sia Firenze che a Prato. Avete sbagliato i nomi?

"No, siamo orgogliosi che a Firenze e a Prato il centrosinistra abbia messo in campo per la prima volta due donne, e che siano persone tenaci e preparate. La loro vittoria sarà una conquista importante e un esempio per le bambine e i bambini, non ho dubbi che sapranno intercettare voti in modo trasversale e oltre le liste".

Il Pd ha perso consensi a Firenze. Quali sono le ragioni?

"L’area del centrosinistra negli anni ha vissuto più scissioni, troppe. Spesso per motivi personali e mai in grado di proporre alternative reali. Hanno solo diviso il campo, un grave errore".

Del Re, Saccardi e Cinquestelle, pesa la frammentazione? Funaro e l’ex sindaco Domenici hanno fatto un appello al voto utile. Lei?

"Non è questione di voto utile ma di dare forza a chi dovrà governare Firenze. Una grande frammentazione al primo turno avvantaggerebbe la destra e indebolirebbe il futuro governo della città, che avrà davanti grandi sfide, per questo bisogna scegliere tra le opzioni più credibili".

Si è pentito di non aver fatto l’accordo con Italia Viva?

"Sia a Prato che Firenze ci sono coalizioni di centrosinistra larghe e plurali, dalle forze progressiste a quelle più moderate. Italia Viva ha deciso di starne fuori, anche se ha condiviso per anni tutte le scelte. La domanda va fatta a loro quindi".

Non rischiate adesso di passare per le forche caudine di un imbufalito Renzi che comunque secondo i sondaggi viaggia a doppia cifra?

"Per noi l’obiettivo è andare meglio possibile al primo turno, garantire a Firenze un governo stabile perché ci sono tante cose da fare. Gli elettori poi, nei ballottaggi, fanno scelte libere, pensare di trattarli come fossero un pacchetto non funziona".

Sembra che il Pd sia spaccato tra i falchi che hanno osteggiato l’accordo con Renzi e le colombe che volevano un patto. Come terrà unito il partito?

"Il PD è unito, a Roma come a Firenze, anche grazie alla sintonia tra la segretaria Schlein e Bonaccini. Qui siamo il centro di una coalizione forte e aperta al mondo progressista e liberale: le spaccature sono tra chi ha scelto di andare avanti in solitaria".

Schlein voleva un’asse con i Cinquestelle che sono sempre stati all’opposizione. Lei cosa voleva?

"Il PD é ostinatamente impegnato per unire il centrosinistra. Se governa Meloni, tagliando la sanità pubblica e il sostegno agli anziani, è per colpa di divisioni incomprensibili, dobbiamo rimettere assieme i democratici, progressisti e moderati".

E’ un sì?

"Ho sempre lavorato per costruire un centrosinistra ampio sulla base della sintesi dei programmi".

Che ne pensa di Schmidt?

"É un bravo storico, ma non conosce e non gli interessa la città, basta sentirlo parlare per capire che non sarebbe in grado di governarla. Propone di mettere la tramvia 40 metri sottoterra, parla male della nostra città nel mondo, ha un programma di tre paginette. Firenze per lui é un passatempo, non una missione. Per essere credibile dovrebbe impegnarsi con i fiorentini a restare in consiglio a rappresentarli anche se perderà, ma non lo fa perché é pronto a tornare alla poltrona comoda".

Lei pensa che con Schmidt ’basso’ sia impossibile un’alleanza antisistema?

"I cittadini dovranno scegliere chi dovrà occuparsi di realizzare le tramvie, di mense scolastiche, del sostengo agli anziani, di sport, di decoro urbano, cose concrete per cui servono capacità e esperienza, non i selfie con Salvini e Vannacci. Funaro ha queste capacitá e porta con sè valori coerenti con la storia della città".

Se qualcosa dovesse incrinarsi negli ultimi fortini storici del Pd, c’è l’eventualità che nel ‘25 la Destra si prenda la Regione?

"Il centrosinistra in Toscana deve accendere una speranza per l’Italia e dimostrare che c’é un’alternativa possibile a questa Destra. Firenze, Prato e tutti i nostri comuni, devono essere un argine a chi oggi é inebriato dal potere e ha l’obiettivo di stravolgere la Costituzione. Fermarli qui vuol dire dimostrare che possiamo combattere per vincere in Toscana e ovunque".