REDAZIONE FIRENZE

Fossi Un avviso su Firenze "Pochi personalismi"

Il segretario del Pd regionale: "Avremo una voce forte sulle candidature". Ma cinque consiglieri dem bacchettano Ceccarelli: "Non spacchiamo il partito".

Fossi Un avviso su Firenze "Pochi personalismi"

Prima i ballottaggi perché il Pd toscano, "che non è più arrogante", deve giocarsela in città importanti come Pisa, Siena, Massa. Poi verrà il tempo di "costruire il cantiere del centrosinistra in Toscana, un cantiere aperto a forze di sinistra, radicali e moderate, al M5s e ad un pezzo importante del civismo". E in seguito arriveranno i candidati per la partita più importante del 2024, Firenze. E qui il segretario toscano del Pd Emiliano Fossi ti guarda dritto: "Sulle candidature, lo dico in maniera chiara, il partito regionale avrà una forte voce in capitolo".

Quindi per la scelta del candidato a Firenze si dovrà passare da Fossi. Avvertenza: non è che questo significa che Fossi imporrà il candidato, tutt’altro. "Se ci saranno da cambiare" le regole dello statuto che prevedono a oggi le primarie (ma di coalizione), "le cambieremo attraverso una discussione fra di noi". Anche perché lo statuto del Pd "non è la Costituzione", osserva Fossi. Di certo verso l’elezione del post Dario Nardella si dovrà lavorare "con pochi personalismi e molto spirito di squadra. E regole condivise". Dunque: Fossi mette un freno ai miliardi di candidati che stanno spuntando a Firenze, come Rosa Maria Di Giorgi o Cecilia Del Re, che è già in rampa di lancio (anche se non lo ha ancora comunicato ufficialmente).

Non impone ma cerca di far capire che nella scelta del futuro di Firenze la sua voce si farà sentire. Immaginiamo un tavolo di discussione. Ristretto. Da una parte Fossi, dall’altra l’attuale inquilino di Palazzo Vecchio Nardella, il quale dovrà in modo legittimo pensare anche al suo futuro. Alla fine la sensazione è che si possa trovare una convergenza su un nome come Sara Funaro (sponsorizzata da Nardella) o come Monia Monni (sponsorizzata da Fossi). Il messaggio però arriva forte e chiaro: "Pochi personalismi e molto spirito di squadra". Perché è così che il Pd può andare lontano grazie anche "a un effetto Schlein che c’è, a un Pd competitivo, meno arrogante e meno autosufficiente". Tutti passi che "sono molto importanti, poi saranno i prossimi mesi a dimostrare se questa nuova fase ha il vento in poppa o no. E io credo di sì". Ma fra i dem di Firenze intanto i mal di pancia continuano. E si contano. Come quelli dei consiglieri Pd, Leonardo Calistri, Stefano Di Puccio, Patrizia Bonanni, Franco Nutini e Alessandra Innocenti che escono allo scoperto: "Nell’ultima riunione - dicono - diversi consiglieri si sono espressi a favore delle primarie di partito e il sindaco ha detto che era aperto a questa strada. Ora leggiamo che il segretario cittadino (Andrea Ceccarelli ndr) ha un’altra posizione e senza averla discussa nel partito. Chiediamo di discuterne a tutti livelli partendo dai circoli: non possiamo spaccare il pd locale in un momento cosi delicato".

Niccolò Gramigni