
Partito lo stombamento del fosso delle Fonti a Bubè. L’ondata di maltempo di dieci giorni fa aveva provocato allagamenti
Son partiti i lavori di stombamento del fosso delle Fonti a Bubè. Obiettivo: ridurre il rischio allagamenti delle case di via Pian di Grassina, finite sott’acqua e fango sia dieci giorni fa che nel 2022. Situazione figlia di una politica edilizia degli anni ’60-70 che puntava a costruire il più possibile per rispondere alla domanda di abitazioni, ma per questo ha contenuto rii e fossi in tubi e cemento. Oggi, con le bombe d’acqua sempre più frequenti, ne paghiamo le conseguenze. Gli operai da ieri mattina sono al lavoro per rimuovere la prima parte del tratto tombato del fosso: con una procedura di urgenza del Comune, la ditta Rosi Leopoldo ha iniziato a togliere almeno la prima parte, quella che immette il fosso sotto il giardino della scuola Masi di Bubè.
Si tratta di un imbuto che incanala l’acqua in un tubo ben più piccolo della sua portata reale. Per questo, spiegano dall’amministrazione, si crea una strozzatura che allaga parte del terreno e poi ricade nella parte inferiore, ossia via del Pian di Grassina, con le visibili conseguenze su garage, piani interrati e piani terreni delle case che si trovano lì. Lo stombamento riporterà il fosso alla ’luce’ permettendo all’acqua di defluire per 9 metri cubi al secondo, invece dei precedenti 3.
Non si sa di preciso la durata dei lavori: con la procedura di somma urgenza, intanto l’importante è partire. Ieri mattina i bambini della scuola materna hanno trovato parte del loro giardino recintato, per far lavorare gli operai della Rosi in sicurezza per tutti.
Probabilmente dovranno rinunciare per sempre a una fetta del loro spazio verde che diventa un fosso aperto, ma – assicurano dall’amministrazione – si tratta davvero di un piccolo pezzo in meno, già non utilizzato dalla scuola proprio perché di confine sul fosso. È necessario abbattere anche cinque alberi, cresciuti proprio sopra il tubo di cemento: ma saranno ripiantati. I lavori, spiega Francesco Pignotti, "sono finalizzati a convogliare meglio l’acqua nel torrente Grassina. Ci occuperemo anche delle altre zone: a riduzione del rischio idraulico sarà una priorità di questo nostro mandato".