
Arrivò negli anni ‘80 da un paesino agricolo della Calabria con solo 150mila lire in tasca. Ora invece ha tre officine, una quarta di prossima apertura e dà lavoro a ventiquattro persone nel quartiere.
Lui Francesco Gomme di Peretola, all’anagrafe e sulla carta d’identità Francesco Vivacqua. "Sono arrivato a Firenze nel 1987, a 19 anni, sotto militare" inizia nel suo racconto. "Ho sempre avuto una grande passione per le automobili. La prima cosa che mi colpì era il numero e la varietà di macchine che c’erano. – ricorda emozionato – Non ne avevo mai viste così tante. Mi sono subito innamorato della città".
Finita la naja e con tre anni di apprendistato alle spalle, Francesco decide di rimanerci. Viene assunto in una grande officina e lavora dipendente per tredici anni, arrivando presto all’incarico di responsabile. Ma non gli basta. Vuole inseguire il suo sogno.
E si lancia nel grande salto: "22 anni fa ho aperto il primo negozio in via Baracca. Dopo dieci anni, quello in via Reginaldo Giuliani, dove siamo diventati anche centro revisioni. Nel 2020, ho acquistato la carrozzeria Puccini all’Osmannoro con la mia compagna Cecilia. Ed è in arrivo un quarto in viale Gori. Tutto ciò che ho, lo investo in nuove attività, è la mia passione per le auto – ribadisce – che mi spinge e non mi fa sentire fatica. Non sono mai mancato un giorno da lavorare".
Solo in un periodo ha avuto timore di veder crollare tutto quello che era riuscito a costruire con passione e sacrificio: "Quando è arrivata la pandemia", ma nonostante le difficoltà, faceva riparazioni gratuite ai medici di Careggi: "Volevamo dare la nostra parte, che altro potevamo fare?".
Il primo negozio di via Baracca è diventato nel tempo più che un’officina: è un punto di ritrovo per tanti peretolini, anziani e giovani, che qui si fermano per un semplice saluto e a far capannello.
E il piccolo imprenditore tra frenetiche corse tra botteghe e fra una riparazione e l’altra, volentieri si presta ad ascoltare. Così, una chiacchiera di qua, un racconto di là, Francesco è diventato il custode della memoria del borgo. Quel borgo dove abita pure e nei rari momenti liberi si ferma in piazza con gli amici e la famiglia:
"Questo quartiere mi ha accolto benissimo". Merito di un caro amico, anch’egli imprenditore, tragicamente scomparso nel 2018 vittima di un pirata della strada: quel Leonardo Bianconi che abitava proprio davanti all’officina e che lo prese subito sottobraccio, anzi lo travolse, con la fiorentinità sguaiata e affettuosa che sprizzava.
In via Baracca sembra ancora di sentir risuonare quella voce dall’altra parte della strada: "O Gommeee, come l’è oggiii?". Il rombo dei motori, l’odore di olio e pneumatici, l’amore per Firenze, non cancella però le radici agresti di Francesco, e Leonardo lo capisce: lo introduce nel mondo della caccia e Francesco forma un gruppo di cacciatori di Peretola.
Torna anche la voglia di ricimentarsi con quell’atavica agricoltura:
"Ho comprato così due ettari a Montespertoli divisa tra vigna e ulivi. L’azienda si chiama "Patria", come quella di mio padre, al Sud".
Carlo Casini