REDAZIONE FIRENZE

Francesco Live va in archivio. I giovani scuotono la politica: "Fateci sognare in grande"

Consegnata al governatore Giani e al sindaco Nardella la sintesi della quattro giorni di incontri "Spesso si sente dire che si stava meglio prima. Voi come volete essere ricordati?" .

Francesco Live va in archivio. I giovani scuotono la politica: "Fateci sognare in grande"

Passata l’onda di entusiasmo generata dalla quattro giorni di Francesco Live è tempo di riorganizzare le idee, forti della consegna fatta ieri mattina nell’austerità della basilica di Santa Croce, dell’appello deciso che Francesca, Giovanni, Maria Elena, Emanuela, Gabriele, Emmanuele e Maria, a nome dei 1.500 giovani partecipanti al meeting hanno consegnato alla politica e alle istituzioni, rappresentate in particolare dal presidente della Regione, Eugenio Giani, dal sindaco di Firenze, Dario Nardella, che ha accompagnato con l’inseparabile violino l’inno “Il nostro momento”, e altri primi cittadini, fra cui quelli di Assisi, Stefania Proietti, e di Chiusi della Verna Giampaolo Tellini.

Le tante crisi nello scacchiere internazionale, l’emergenza climatica, la denatalità, la carenza di lavoro rendono i giovani spesso impauriti del domani. Lo hanno detto loro stessi nel documento che hanno consegnato alle istituzioni: "Siamo arrivati qui sentendoci spesso fuori posto, e facendoci un problema di questo. Abbiamo trovato in Francesco un fuori posto che ha reso questo posto un’opportunità".

E sono scesi nel dettaglio delle loro proposte: il creato come casa comune. "Da anni viviamo un’emergenza climatica, perché non osiamo in questa direzione? Abbiate il coraggio - è stata la richiesta alle istituzioni - di prendere decisioni che guardano non al tornaconto elettorale, ma al futuro, delle quali possiamo beneficiare non noi, ma chi verrà".

I giovani hanno posto anche la questione della casa come possibilità di futuro per loro. "Il mondo si lamenta spesso dei giovani adulti che abitano con i genitori, ma per noi comprare una casa, vivere da universitari fuori sede pagando un affitto dignitoso, pensare a realtà di cohousing senza enormi oneri burocratici non è possibile, è quasi un’utopia. Dateci l’opportunità di sognare in grande".

E poi una provocazione: "Spesso ci raccontiamo che non esistono più i politici di una volta, che si stava meglio prima, ma ogni tempo ha le sue sfide. Voi come politici come volete essere ricordati? Per cosa volete passare alla storia?". Il sindaco Nardella ha invitato i giovani a "non smettere mai di essere curiosi. - ha detto - Mi auguro che in questi giorni abbiate costruito amicizie e relazioni, perché se prendiamo le tre parole della rivoluzione francese, mi viene da pensare che abbiamo costruito molto sulle prime due parole, ma ci siamo dimenticati della fraternità, senza la quale non ci sono né libertà, né uguaglianza”. Culmine e conclusione dell’evento la messa presieduta da monsignor Paolo Giuletti, arcivescovo di Lucca e delegato per la pastorale giovanile all’interno della Conferenza Episcopale Toscana.

Duccio Moschella