Stefano Brogioni
Cronaca

Franchi, il Consiglio di Stato boccia ancora i 55 milioni

Niente da fare per il finanziamento legato al Pnrr

OI98

I lavori allo stadio Franchi

Firenze, 27 novembre 2024 – I 55 milioni restano definanziati: i soldi per concludere il restyling del Franchi dovranno essere cercati da qualche altra parte. Il Consiglio di Stato ha infatti ribadito la legittimità del provvedimento con cui, il 28 aprile del 2023, il Ministero ha bocciato l’assegnazione del finanziamento nell’ambito dei fondi Pnrr. Respinto, dunque, il ricorso di Palazzo Vecchio (con compensazione delle spese) contro la sentenza del Tar del Lazio, pronunciata il 24 novembre dell’anno scorso: gli scopi dell’amministrazione Nardella, ovvero adeguare l’impianto del Nervi a «standard calcistici di alto livello», non sono stati reputati «coerenti con il principale obiettivo sociale della misura».

E non c’è stata neanche la «disparità di trattamento», lamentata dai legali di Palazzo Vecchio, con il Comune di Venezia, che per il suo progetto del Bosco dello Sport ha ottenuto 93,5 milioni di euro. «La situazione del Comune di Venezia non è sovrapponibile a quella del Comune di Firenze», scrivono i cinque giudici che hanno firmato la sentenza pubblicata ieri. «Dagli atti di causa emerge, infatti, che le progettualità inserite nei PUI del Comune di Venezia e del Comune di Firenze si differenziano in termini di opere finanziate. In particolare, a differenza del Comune di Firenze in relazione al quale il finanziamento si riferisce esclusivamente alla riqualificazione dello Stadio “Artemio Franchi”, il Comune di Venezia presenta una progettualità più complessa che, oltre allo stadio, prevedeva opere di verde e paesaggio, una arena e opere di viabilità interna per realizzare il “Bosco dello Sport”».

La sentenza del Consiglio di Stato ha l’aspetto della pietra tombale su questi 55 milioni, soldi che sono stati di fatto persi dalla nostra Città Metropolitana. Si trattava di contributi del piano “Next Generation Eu–Italia“ che prevedeva aiuti finalizzati alla «manutenzione per il riuso e la rifunzionalizzazione ecosostenibile di aree pubblichge e di strutture edilizie pubbliche e private (...) esistenti per finalità di interesse pubblico, il miglioramento della qualità del decoro urbano e del tessuto sociale, economico e ambientale, con particolare riferimento allo sviluppo e potenziamento dei servizi sociali e culturali e alla promozione delle attività economiche, culturali e sportive». Il 31 gennaio del 2022, il Comune di Firenze si candidò all’accesso al finanziamento Pnrr con la riqualificazione del Franchi, motivando la decisione con la realizzazione di due obiettivi: da un lato, la «modernizzazione e messa a norma dell’impianto», dall’altro la «sua trasformazione in una struttura flessibile capace di contribuire alla rigenerazione urbana di Campo di Marte dando vita a nuove funzioni capaci di attrarre pubblico e visitatori».

Nei piani di Palazzo Vecchio, il restyling del Franchi sarebbe stato finanziato da una doppia linea di aiuti pubblici: quello del Pnrr e tramite le risorse del Piano Nazionale Complementare predisposto dal ministero della Cultura, con 95 milioni, oggi già in tasca. Ma oggi la doppia linea è definitivamente (o quasi) dimezzata: nonostante un’iniziale ok dei ministeri dell’Interno e dell’Economia e Finanze ai 55 milioni all’inserimento del Franchi tra i progetti finanziabili, i Ministeri ha chiesto numerosi chiarimenti circa le finalità del progetto complessivo. Finalità che sembravano chiarite dall’inserimento del restyling dello stadio nel «più ampio progetto di riqualificazione di tutta l’area di Campo di Marte». Ma il 28 aprile, nonostante le integrazioni, il Ministero sancì il definanziamento, basato sulle osservazioni pervenute dalla Commissione Europea. L’amministrazione apprese della bocciatura leggendo la Gazzetta Ufficiale del 5 maggio 2023. Da allora è cominciata una battaglia davanti ai giudici amministrativi. Ma Palazzo Vecchio sta perdendo 2-0. E una rimonta, adesso, pare davvero impossibile.