Franchi, lavori conclusi nel 2029. Ma al centenario già 35mila posti. Tra Comune e Viola prove d’intesa

Incontro bis tra la sindaca Funaro e il patron Commisso. Palazzo Vecchio presenta il cronoprogramma. Tra le ipotesi per accorciare i tempi la richiesta alla Lega di giocare in trasferta alcune gare. Il nodo economico.

Franchi, lavori conclusi nel 2029. Ma al centenario già 35mila posti. Tra Comune e Viola prove d’intesa

Un operaio durante il cantiere avviato prima dell’estate allo stadio Artemio Franchi. Ancora incertezza sulla fine dei lavori

Palazzo Vecchio e Fiorentina, prove di dialogo atto secondo. Segnali di disgelo ravvisabili con il contagocce nell’incontro di ieri tra la sindaca Sara Funaro e il patron gigliato Rocco Commisso ma d’altronde il nodo del restyling del Franchi (e in particolare dei suoi tempi e dei suoi costi) è un iceberg di quelli tosti. Bocche stracucite subito dopo il summit al Viola Park, che ha fatto seguito a un primo incontro a Palazzo Vecchio a settembre, poi in tarda serata un documento congiunto che, senza scendere nei dettagli, parla di "incontro cordiale e costruttivo" e dà una traccia del cronoprogramma atteso come Godot dalla società.

"La sindaca Funaro ha presentato al presidente Commisso una prima ipotesi del cronoprogramma dei lavori di riqualificazione, ipotizzando che la Fiorentina continui a giocare tutte le partite casalinghe nell’impianto di viale Fanti durante le varie fasi dei lavori, fino alla conclusione" si premette nel testo. E poi:

"Questa ipotesi comporterebbe una fine dei lavori nella primavera del 2029 con una capienza di posti a crescere nelle varie fasi dei lavori" e "in occasione del centenario della società, il 29 agosto 2026, il Franchi sarà utilizzabile e avrà una capienza pari a 34.478 posti lordi". Considerato che la capienza prima dell’inizio dei lavori superava di poco le 40mila unità il ’serbatoio’ di seggiolini che il Comune assicura potrebbe dirsi accettabile anche se, come noto, resta il nodo delle coperture dei settori e delle aree hospitality accessorie per le quali mancherebbero ancora all’appello oltre 100 milioni di euro (per i più ’disfattisti’ anche 150).

Ma è proprio sul tema dei soldi mancanti (ieri la questione non sarebbe stata affrontata direttamente) che tra Palazzo Vecchio e viola potrebbe avviarsi il dialogo chiave – anche tramite mediazioni della moglie di Rocco, Catherine sempre più coinvolta nelle vicende e nei progetti della Fiorentina – con un possibile ingresso della società nella partita economica, magari nel secondo lotto dei lavori, quello non andato a bando di gara. E in cambio, come si era ipotizzato in precedenza, potrebbe essere ridiscusso il tema della concessione agevolata dell’impianto e della durata della stessa.

"Già dalla prossima settimana si riuniranno i tavoli operativi, nei quali i tecnici del Comune e della Fiorentina valuteranno i vari aspetti del cronoprogramma" si legge ancora nella nota e, secondo quanto filtrato, non sarebbe da escludere l’ipotesi di una contrazione dei tempi magari concordando con la Lega un calendario che preveda l’inversione di alcune gare dei viola da disputarsi in trasferta anziché al Franchi per dar modo agli operai di accellerare i cantieri.

"La Fiorentina – chiude la nota – ha dimostrato interesse ad avere un ruolo importante nella gestione dello stadio e delle attività collegate e tra le parti c’è disponibilità a collaborare".

Emanuele Baldi