
La frana di metà marzo in via dell’Orologio, nella zona di Castello a Signa, che ha costretto venti persone a lasciare la propria casa
Torna lentamente alla normalità la situazione frane, nel territorio delle Signe. A seguito di un primo intervento di messa in sicurezza del fronte collinare a cura di Anas, la Tosco Romagnola (via Livornese) ha riaperto al traffico, nel fratto fra Brucianesi e Camaioni che era chiuso dall’ultima ondata di maltempo del 14 e 15 marzo. I veicoli, al momento, possono transitare a senso unico alternato e la viabilità viene regolata da un semaforo. La strada era diventata inaccessibile per alcune frane e cadute di alberi sulla carreggiata.
Sulla riva opposta del fiume Arno, sono a buon punto i lavori per mettere in sicurezza la linea ferroviaria fra Signa e Montelupo dopo la frana avvenuta all’altezza di Carmignano. Proprio per questo smottamento, dal 14 marzo, i binari sono interdetti, la stazione di Signa è chiusa e, per i collegamenti verso Firenze o verso Pisa e Livorno, è necessario usare la stazione di Lastra a Signa.
Qualche miglioramento si è avuto negli ultimi giorni, con le navette istituite da Trenitalia su richiesta del Comune di Signa. I bus di collegamento fra le due stazioni (gratis per chi ha biglietto o abbonamento) partono ogni 30 minuti, fra le 6 e le 8, fra le 13 e le 15 e fra le 16 e le 19. L’invito è di usare il parcheggio scambiatore per poi salire sul bus. In teoria, salvo altre piogge o problemi imprevisti dei prossimi giorni, il 31 marzo resta confermato come ultimo giorno di chiusura per lavori: la stazione di Signa dovrebbe dunque riaprire dal 1° aprile.
Ultimo fronte aperto, forse il più grave, è quello della frana in via dell’Orologio, nella zona di Castello, a Signa. Una ventina di persone non possono rientrare nelle proprie case per il crollo di un muro privato e della scarpata retrostante. Alcune di loro sono ospiti in hotel, ma la maggior parte ha trovato posto da amici e parenti. Il prolungarsi dei tempi d’attesa sta però creando comprensibile preoccupazione.
Lisa Ciardi