
Alla fine del conto quell’offesa costa cara. Costa anche 3mila euro da versare alla cassa delle ammende. L’ha disposto la Corte di cassazione rigettando il ricorso di un cinquantenne, originario di Montespertoli. L’uomo aveva impugnato davanti agli ermellini, la sentenza di secondo grado a suo carico. Ma, secondo i giudici di legittimità, la corte distrettuale – si legge nell’ordinanza – in risposta alle doglianze pedissequamente riproposte in Cassazione, "ha apprezzato come offensiva, in ragione del particolare contesto in cui è stata pronunciata, l’espressione utilizzata dall’imputato per rivolgersi all’agente di polizia giudiziaria (“i mortacci tua”)". I giudici hanno ritenuto accertata, sulla scorta delle risultanze probatorie, "la presenza di più persone in grado di sentire la frase ingiuriosa (quattro soggetti identificati)". Infine, non ha ritenuto ravvisabile la particolare tenuità del fatto "a causa dell’abitualità del comportamento dell’imputato, desunto dai suoi precedenti penali".
C’era stato anche, si apprende, il tentativo di rinuncia al ricorso per Cassazione che è stato però ritenuto inefficace dalla Corte. Così il giudizio è andato avanti con conseguente condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e al versamento in favore della cassa delle ammende.