Ospedali, case di cura e case di riposo, i luoghi più sensibili e a rischio per il contagio. Se in altri comuni del Valdarno (soprattutto versante aretino) l’emergenza ha interessato numerose strutture - pubbliche, partecipate o convenzionate - con numerosi contagi e decessi, a Figline Incisa, dove sono tre le Rsa – Casa Argia, Martelli e Frate Sole – solo in quest’ultima (e solo nell’area casa di cura) si sono presentati dei problemi. "Mi è stato comunicato dall’Asl sanitaria e dalla casa di cura Frate Sole - dice il sindaco Giulia Mugnai - che i tamponi effettuati su 12 degenti del reparto di dismissioni ospedaliere sono risultati positivi. Non sono residenti nel nostro comune e risultano tutti asintomatici". Le 12 persone positive fanno parte di quei pazienti arrivati nella struttura dopo la dimissione da uno degli ospedali della rete fiorentina per trascorrere un periodo lungo di degenza. Per loro è stata allestita una porzione isolata, con una stanza filtro e un percorso di ingresso e di uscita separati per permettere agli operatori di seguire tutti i comportamenti preventivi. L’Rsa Frate Sole, invece, che ha una struttura indipendente e autonoma anche in termini di personale dalla casa di cura, non risulta interessata da contagi.
"I reparti di diagnostica, ortopedia e riabilitazione - continua Mugnai - rimangono separati da quello di dismissione ospedaliera interessato dai casi di positività, non c’è commistione di operatori tra i reparti. Inoltre, sono in corso di analisi i test effettuati sugli operatori che lavorano nel reparto." Operatori che preventivamente tra il 31 marzo e il 7 aprile, erano stati sottoposti a tampone, come tutti i 180 dipendenti della Frate Sole, ed erano risultati negativi. "Casa Martelli e Casa Argia- spiega il sindaco - non presentano al momento situazioni di preoccupazione. Nei giorni scorsi sono stati effettuati i tamponi su due persone che avevano presentato uno stato febbrile, ed entrambe sono risultate negative. Le strutture pertanto continuano ad essere completamente Covid free".
Beatrice Torrini