Firenze, 21 aprile 2024 – "Abbiamo deciso di fare un passo indietro per mandare avanti un progetto civico che aggreghi risorse nel centrodestra. È un passo indietro, per farne fare a Firenze 100mila in avanti".
In versione gran cerimoniere, Giovanni Donzelli – oggi uomo forte del governo Meloni – suona la carica dal quartier generale di Fratelli d’Italia a Porta al Prato mentre annuncia i primi venti nomi della lista del suo partito per le comunali (ne mancano altri sedici, ma "ci sono ancora delle sorprese che teniamo nascoste") e tesse le lodi al candidato sindaco Eike Schmidt per far spazio all’auspicata potenza di fuoco del quale FdI ha rinunciato "con generosità" a un nome politico. Vicino a lui c’è il senatore Paolo Marcheschi che non esita a parlare di "battaglia epocale" che "possiamo vincere" perché "il fortino rosso sta crollando".
Venti profili. Molti civici, alcuni storici dei quartieri e del consiglio. Tra questi c’è il recordman di preferenze Alessandro Draghi, di fatto timoniere della lista anche alla luce del passo di lato di Jacopo Cellai, nuovo presidente e coordinatore di FdI in città, che dopo vent’anni di Salone de Dugento ha scelto di non ricandidarsi per buttarsi anima e corpo nella campagna elettorale del candidato sindaco (grandi applausi per lui dai militanti).
"Ai soldi pubblici dobbiamo tenere più che ai nostri. – ha detto Draghi – E io voglio essere in prima linea per battermi contro tutti gli errori che sono stati commessi a Firenze, in primis negli ambiti dell’ambiente e della mobilità".
Tra i nomi di punta c’è poi Giovanni Gandolfo, una lunga militanza nel partito e già consigliere del Quartiere 3. "Faccio politica da vent’anni – le sue parole – ma sono qui anche per portare il mio contributo con il pragmatismo che ho imparato con la mia piccola impresa". Con loro anche il giovane Matteo Chelli che viene dall’esperienza consiliare al Q5 ("Riportiamo i valori etici e morali che in questa città sono stati distrutti") e l’esperta Angela Sirello. "Un unico obiettivo – le sue parole – vincere a Firenze".
Poi i civici. Il nome forte è quello di Roberto Sbenaglia, dirigente della polizia in pensione da due anni e da molti ricordato nel ruolo chiave di capo delle volanti: "Sono convinto – ha esordito – che facendo sistema tutti insieme si possa arrivare a garantire la sicurezza in queta città". Sottovoce già qualcuno dice che in caso di vittoria di Schmidt proprio Sbenaglia potrebbe diventare ’l’assessore-sceriffo’.
"Ho capito che mi dovevo candidare quando sono salito al piazzale Michelangelo e ho visto quelle ruota panoramica..." dice strappando sorrisi e diversi applausi a tutti gli astanti Luciano Bozzo, professore di Relazioni internazionali e Studi strategici dell’ateneo fiorentino.
Applaudita anche Stella Lomascolo, dirigente dell’agenzia delle entrate che dice con voce ferma: "Ho pagato duramente, in termini di carriera, il fatto di non essere di sinistra...". Altro nome che molti accreditano come potenzialmente forte è quello della giovane notaia Alessia Galdo ("Vengo da una famiglia che ha fatto la storia della destra sociale e penso che al centro di ogni cosa vadano messe sempre le persone"). In campo, tra gli altri, ci sono anche il capo di stato maggiore della scuola sottufficiali dei carabinieri Gianni Fedeli e un rappresentante del tassisti, Christian Caglieri.
Gli altri nomi? Daniela Bannini, Alberto Bezzecchi, Giovanni Diana, Matteo Di Bello, Andrea Fossi, Paola Frosali, Sheila Papucci, Antonella Sicari, Angela Sirello, Paolo Superbi e Franco Zangheri.