
La sede di Montedomini di via de’ Malcontenti
di Francesco Ingardia
Partiamo dal fondo: "Per concludere, l’avvocato Frittelli si trova ad essere contemporaneamente presidente della Asp Montedomini, ente pubblico di livello comunale, e presidente della Fondazione Orchestra Regionale della Toscana, ente di diritto privato in controllo pubblico. Egli è pertanto in una situazione di incompatibilità ai sensi del più volte citato articolo 11, comma 3 della legge Severino". Sempre di un parere legale espresso "pro veritate" si tratta, ma stavolta i diretti interessati sono diversi. In inverno gli avvocati amministrativisti Mario Chiti e Fabio Orlando furono sollecitati dalla dem Patrizia Bonanni che scalpitava di entrare in Palazzo Vecchio come consigliera comunale al posto di Fabio Giorgetti. Dimessosi dopo una telenovela di pressioni politiche visto il doppio ruolo: presidente della partecipata Toscana Energia e consigliere comunale. Stavolta i legali hanno profuso inchiostro su impulso di Cecilia Del Re, pasionaria di Firenze Democratica, rispetto alla situazione di potenziale incompatibilità di Maurizio Frittelli: al timone dell’azienda pubblica di servizi alla persona Montedomini contemporaneamente agli ultimi mesi di mandato alla guida dell’Ort.
Su Frittelli pende anche la mannaia dell’Anac, adita dal presidente della commissione Controllo Bambagioni. Una sorta di accerchiamento nei confronti dell’avvocato Frittelli che, però, audito a metà marzo dalla stessa commissione si era difeso sia politicamente che in punta di diritto: "Non ho fatto la corsa per diventare presidente di Montedomini. Mi è stato ripetutamente chiesto e per spirito di servizio ho accettato l’incarico. Che si è rivelato essere una vera bega. Il mio (secondo) mandato con Ort è in scadenza a novembre. Da avvocato ho approfondito la questione, mi sono avvalso di pareri di espertissimi in materia, più quello del segretario generale di Palazzo Vecchio. E sulla base della dottrina e di una sentenza della Consulta, non c’è incompatibilità non essendo l’Ort un ente di diritto privato in controllo pubblico. In caso di conclamata incompatibilità, però, non avrò alcun problema a chiamarmi fuori da Montedomini". Eppure, le dieci paginette del parere inviato alla presidenza della Controllo e per conoscenza alla segreteria generale chiariscono che "non si tratta di una possibile ipotesi di incompatibilità tra cariche elettive" secondo i crismi del Testo unico sugli enti locali (come fu per la saga Giorgetti), ma per "un cumulo di cariche diverse".
Per Chiti e Orlando il "quesito cruciale" è chiarire se l’Ort sia una fondazione in controllo pubblico. Perché in caso affermativo, "opererebbe la previsione di incompatibilità" prevista dall’articolo 11 della Severino ("Gli incarichi di amministratore di ente pubblico sono incompatibili con la carica di componente di organi di indirizzo negli enti di diritto privato in controllo pubblico da parte della regione, province, comuni sopra i 15mila abitanti"). Ecco, nel caso dell’Ort, secondo i legali, il controllo pubblico è "complessivo e totalitario" da parte della Regione Toscana, del Comune e Provincia di Firenze.
In soldoni: Frittelli si è auto blindato dicendo che l’Ort non è a controllo pubblico, secondo il parere pro veritate depositato da Del Re sì. "Rientra nelle prerogative di un consigliere comunale controllare il rispetto delle norme - rivendica -. Comprese quelle per le nomine, specie quando non viene rispettato il regolamento comunale che prevede tempi e modi di coinvolgimento della commissione controllo che non sono stati rispettati".