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REGGELLO
Il distacco del tubo della stufa, con cui si riscaldava l’appartamento dell’agriturismo in cui viveva, è stato fatale. E’ andato a letto e non si è più risvegliato, un 41enne di Donnini. Sulla sua morte, è stata aperta un’inchiesta della magistratura. Una morte subdola e silenziosa, come lo sono tutte quelle che hanno a che fare con le esalazioni killer. Se di esalazioni killer si è trattato.
Il pubblico ministero della procura di Firenze, Sandro Cutrignelli ha disposto l’autopsia sul cadavere dell’uomo: servirà a stabilire se, come sospettano i carabinieri, è stata davvero una perdita dell’impianto di riscaldamento ad ucciderlo. A tal proposito anche la stufa è stata sequestrata e sarà analizzata da un esperto. L’altra ipotesi, accanto a quella di un errore nella manutenzione, è che il 41enne possa aver volontariamente manomesso l’impianto. Ma è un’ipotesi sempre meno probabile. La struttura in cui risiedeva il 41enne, professione falegname, padre di due bambini, si trova nella campagna di Reggello, tra le frazioni di Donnini e San Donato in Fronzano.
Viveva lì, da solo, da quando si erano guastati i rapporti in famiglia, cioè lo scorso gennaio. Tuttavia, non pare che questo momento familiare negativo possa aver scatenato un gesto estremo.
L’indagine della procura è appena all’inizio.
Non si escludono sviluppi nei prossimi giorni.