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Fulgor, il Comune prende tempo: "L’acquisto? Non è in agenda"

L’assessora all’urbanistica esclude per ora l’intervento di Palazzo Vecchio: "Immobile con tanti vincoli". Calvario senza fine per l’ex cinema dopo la chiusura nel 2016, ma il quartiere spera ancora nella rinascita. .

Via Palazzuolo presidiata da controlli degli agenti di Polizia, a due passi dall’ex cinema Fulgor, in via Maso Finiguerra fotoservizio Press Photo

Via Palazzuolo presidiata da controlli degli agenti di Polizia, a due passi dall’ex cinema Fulgor, in via Maso Finiguerra fotoservizio Press Photo

Sono trascorsi 110 anni da quando il Fulgor, buco nero nel cuore di via Maso Finiguerra, aprì alla città con la prima proiezione, il film francese “Protea“ del regista francese Victorin Hyppolte Jasset. Nel 1998 il passaggio dalla famiglia Germani alla famiglia Rinaldi, nel 2005 la cessione alla Fulgor immobiliare fino all’attuale proprietà, che fa riferimento all’ex presidente della Sampdoria Massimo Ferrero, poi fallita. Le sale quindi sono chiuse dal 2016. E la speranza del quartiere, alla luce di quanto successo a Ezio, il 91enne aggredito nell’androne di casa, è che possa rinascere e aprire con tre sale cinematografiche e uno spazio culturale.

"La struttura è grande e capiamo che non potrà essere destinata esclusivamente a uso pubblico ma perlomeno ci auguriamo che una parte possa essere salvaguardata", sottolinea Andrea Boccacelli del comitato Palomar Palazzuolo. Agli appelli delle associazioni che sperano che il Comune di Firenze possa sanare la situazione, l’assessore all’urbanistica Caterina Biti risponde con chiarezza: "Se l’ipotesi dell’acquisto del Comune dell’ex cinema Fulgor è da considerarsi fantascienza? Non è adesso in agenda. Il Fulgor è un immobile che presenta caratteristiche di vincoli chiari. È un cinema, quindi il vincolo è 50% cinema e 50% altre attività che possono essere fatte nell’area Unesco. C’è una proprietà – mette in chiaro l’assessora Biti –, e c’è un procedimento fallimentare. L’unica cosa che posso specificare in maniera più precisa è che non c’è nessun decadimento del vincolo da qui a due anni".

Intanto, nonostante i maggiori controlli, il Fulgor in alcune ore resta frequentato da sbandati di passaggio: "Il degrado porta altro degrado. Nei dintorni ci sono ubriachi e spacciatori a tutte le ore, le nostre donne hanno paura a volte, soprattutto di sera, a passare di lì", sottolinea Fabrizio Carabba, presidente dell’associazione Borgognissanti. Sul futuro dell’area Carabba non ha dubbi: "Noi vorremmo che il Fulgor fosse restituito alla città e che conservi una parte del suo spazio con la funzionalità per cui è nato".

Per chiedere alle istituzioni una nuova vita per l’ex cinema il comitato Palomar Palazzuolo ha lanciato, prima dell’estate, una petizione che ha superato le 1.500 firme. "Il Fulgor deve riaprire – conclude Boccacelli – con un cinema e un centro culturale. Abbiamo contattato alcune associazioni che sono molto interessate e la settimana prossima presenteremo il nostro progetto".

ross.c.