ANTONIO PASSANESE
Cronaca

Funaro, pienone al debutto. Casa, sicurezza e più nascite. E lancia le ’Passeggiate con Sara’

Occhi puntati per la prova del fuoco della candidata del centrosinistra che si presenta in città. Anche i colonnelli dem volevano vederla in azione. Il sogno: "Nessuno deve restare indietro".

Funaro, pienone al debutto. Casa, sicurezza e più nascite. E lancia le ’Passeggiate con Sara’

Duemila persone, forse anche di più se i vigili del fuoco avessero lasciato entrare tutti coloro che si sono presentati alla prima uscita della candidata sindaco Dem. Forse per scaramanzia o forse quale buon auspicio (visti i precedenti) Sara Funaro lancia la sua candidatura a sindaco da quella stessa sala Rossa del Palacongressi in cui, prima di lei, Dario Nardella nel 2014 diede il via alla sua campagna elettorale, che lo portò alla guida della città al primo turno, e da dove Matteo Renzi, nel lontano 2008, lanciò la sua sfida al Pd e ai maggiorenti fiorentini del partitone. Un luogo simbolo, insomma, che porta bene, e che l’attuale assessore al Welfare spera rappresenti un buon viatico anche per lei visti i maldipancia anche recenti.

Nel presentarsi alla città, Funaro parla di nuovo Umanesimo e di una città che deve evolvere senza lasciare nessuno indietro, le cui base devono essere la solidarietà e l’inclusione. Ad ascoltare le linee guida del suo programma attesissimo dopo un mese e mezzo di poche parole e tanti silenzi, in sala ci sono tanti, tutti (per il Pd almeno duemila anime), compresi i colonnelli dem che vogliono vedere la prescelta alla prova del fuoco, la giunta Nardella al completo e in grande spolvero, il governatore Eugenio Giani (che l’ha appoggiata dopo il patto a tre), gli alleati del coordinamento che la sostiene (Verdi, Volt, socialisti, Sinistra Italiana, Movimento di azione laburista, Azione), il popolo dem e anche qualche personaggio estraneo alla sinistra ma curioso di capire le mosse (e il peso) dell’avversaria.

Sul palco, prima che la nipote di Piero Bargellini, sindaco ai tempi dell’alluvione del 1966 e delfina di Nardella, salga per il suo lungo discorso, si alternano diversi esponenti della società civile, per raccontare la propria storia e aprire una porta sul domani e sulla storia di Firenze. Sara Funaro interviene per ultima (evitando di lanciare appelli ad altre forze, di rivolgersi alla ex collega Cecilia Del Re, di parlare di future alleanze), parte da uno degli argomenti più sensibili, in questo momento, per chi vive a Firenze: l’emergenza abitativa. "Questo tema non riguarda soltanto i cittadini più fragili. Oggi, nelle città desiderate e attrattive fanno fatica a trovare una casa anche famiglie che hanno redditi medi, e che non possiamo certo definire povere. Fermiamoci un momento a riflettere su questo paradosso: ci sono persone che lavorano, e che non riescono ad avere una casa". E ancora, la sicurezza, la mobilità pubblica, le infrastrutture, con un "sì convinto alle tramvie", la lotta al cambiamento climatico e alle isole di calore, lo sport "soprattutto per i più piccoli che nelle nostre società sportive crescono, e imparano a stare insieme. Eppure conosco tante famiglie con bambini e bambine che smettono di fare sport perché non c’è chi li possa accompagnare, chi li porti e li riprenda. Una città che sia una comunità se ne deve fare carico: coordineremo, con le società sportive, un piano straordinario per organizzare il trasporto e l’accompagnamento dei bambini verso i luoghi dello sport. Una specie di scuolabus dello sport, uno sportibus".

Funaro ha anche un sogno, anzi un obiettivo: "Vorremmo che Firenze nel 2030 avesse almeno 20mila residenti under 40 in più. Ma per realizzarlo bisogna lavorare sui servizi, scuole e presidi sanitari, su opportunità di lavoro, offerta di formazione, ricerca e digitale. Ma ci vogliono anche case a prezzi possibili".

E infine la vera novità della convention: un ciclo di iniziative che si chiameranno "Con Sara per Firenze". Ogni sabato mattina "visiteremo uno o più rioni della città con una passeggiata partecipata insieme agli abitanti della zona, a chi vorrà. Attraverso diverse tappe, avremo occasione di scambiarci idee, confrontarci, e definire insieme alcune delle linee programmatiche per la Firenze del 2030". Il primo appuntamento il 3 febbraio alle 9.30 in piazza dell’Isolotto. "Partiamo da lì per ricordare i 70 anni dalla fondazione del quartiere da parte dell’allora sindaco Giorgio La Pira".