"Sara ha già in testa quasi tutti i nomi della giunta, le deleghe ancora no. Anche perché, per il gioco di incastri, se ne sposti una poi a cascata si spostano anche le altre...".
I colonnelli dem recitano un mantra da giorni mentre la neosindaca tocca ormai livelli di prudenza tali da sospettare che, per sicurezza, ormai eviti di sbottonarsi perfino con se stessa. Battute a parte, il mare magnum del centrosinistra – diviso tra correnti di schleiniani che battono cassa, di riformisti che sventolano preferenze e di outsider che ostenatno competenze – alterna risacche a moti ondosi in aumento. A Funaro il compito di trovare quella squadra che possiamo provare ad abbozzarla al netto di probabili scossoni dell’ultim’ora. Partiamo dal nome più chiacchierato, quello di Andrea Giorgio, schleiniano di ferro a Firenze. Sarebbe, per molti, a un passo dall’accomodarsi sulla poltrona di vicesindaco, quella a cui sembrava ambire fin dall’inizio. "Aspettate però a pensare che la partita sia chiusa, perchè intorno al suo nome c’è ancora molta maretta" sussurra qualche prudente esponente dem. Ma all’80% il posto dovrebbe essere suo.
La giunta, dunque, partendo da chi ha ottenuto più consensi alle elezioni. La campionessa di preferenze Letizia Perini sarà assessore al 100%. Probabilmente alle attività produttive.
Nella squadra di sicuro anche il nardelliano Jacopo Vicini per il quale la casella dello sport sembra la più congeniale. Ma chissà... C’è poi Laura Sparavigna. La giovane consigliera uscente ha preso un sacco di preferenze (886) e, maligna qualcuno nel partito, c’era invece chi sperava ne prendesse di meno. Perché – anche se di fatto è un’entusiasta ’indipendentista’, non vicina cioè a nessun big del partito, ora come gliela neghi una poltrona? Potrebbe toccarle, per la sua visione europeista un ticket ambiente/turismo. Subito dopo – nella ’classifica’ delle preferenze – c’è Benedetta Albanese.
E’ vicinissima a Funaro – Sara di lei si fida ciecamente – e quindi al 90% rientrerà. Forse sempre alla sicurezza ma affiancata da un supertecnico esterno perché la questione in città inizia a farsi parecchio ingarbugliata. Ci sono in ’graduatoria’ poi due schleiniani doc, Luca Milani e Cosimo Guccione. Difficile per loro un ingresso in giunta. Al primo potrebbe toccare la presidenza-bis del Consiglio comunale, al secondo il ruolo di capogruppo Pd. Giovanni Bettarini, vera spalla politica di Funaro, dovrebbe fare l’assessore all’urbanistica. Dario Danti, segretario regionale di Sinistra Italiana, potrebbe invece essere la ’quota rossa’ in giunta. Capitolo Nicola Armentano. E’ uomo di fiduca di Funaro e Nardella, nonché capogruppo uscente. Fa parte della rosa dei nomi ma un ingresso nel ’governo’ cittadino per lui non è semplice.
Per il sociale resta in auge il nome di Marzio Mori, uomo forte nella Caritas, ma dato che parliamo dell’assessorato a cui Funaro tiene più di tutti c’è da scommettere che sarà quello sul quale rifletterà fino alla fine. E la ’quota Giani’ in giunta? Il governatore continua a spingere forte per l’ingresso di Cristina Manetti, capo di gabinetto in Regione. La partita non è chiusa ma la soluzione appare molto lontana. In alternativa, visto che Fabio Giorgetti, altro suo uomo di fiducia, non ha ottenuto troppi consensi un posto in giunta potrebbe andare a Caterina Biti.