"Donald Trump ha vinto, una buona notizia per la pace nel mondo. Mi piacerebbe ricevesse le chiavi della città di Firenze. I risultati di stamani parlano chiaro: ha vinto l’America credente, frugale e profonda. Quella degli agricoltori, dei camionisti, degli operai. Adesso auspico che il nuovo presidente riporti la pace in Ucraina e Medio Oriente. Auguri di buon lavoro per i prossimi 4 anni". Gongola Alessandro Draghi, vice presidente vicario del consiglio comunale. E dopo aver trascorso la nottata al Consolato americano a seguire la maratona elettorale, l’esponente di Fratelli d’Italia strizza l’occhio al tycoon aprendogli le porte di Firenze. Le reazioni della politica fiorentina al Trump bis? Dipende dall’angolo di osservazione. Se da destra o da sinistra. La consigliera regionale Bianchini, meloniana, subito "sostiene" la proposta di Draghi. "Trump - ha detto - ha vinto in modo netto contro la cultura woke e fintamente progressista portata avanti anche dalla sinistra italiana".
A queste latitudini, a sinistra, c’è amarezza e distanza per il ko dei Democratici del ticket Harris-Walz. "La mia speranza fino all’ultimo minuto era che potesse vincere Kamala Harris", l’ammissione della sindaca Sara Funaro. Una vittoria, quella di Trump, che "deve far riflettere".
"Soprattutto - aggiunge Funaro - mi pare non abbiano vinto tutta una serie di principi che sono i principi democratici, da tutte le battaglie di civiltà, sulla questione dell’aborto, oltre ad un rapporto con l’Europa che è un rapporto nelle politiche e nelle dichiarazioni che ha sempre fatto Trump che ci pone tantissimi punti interrogativi". Il ritorno di ’The Donald’ alla Casa Bianca preoccupa (non poco) anche il governatore Giani. Specie su export di prodotti toscani, dazi, e proibizionismo commerciale: "Il timore c’è - confessa Giani -. Ma speriamo che questo non avvenga. Sono abituato a vedere le cose nel momento in cui si concretizzano e si realizzano, quindi vediamo i primi atti di governo".
F.I.