Firenze, 20 febbraio 2024 – Le famiglie dei quattro operai stranieri morti nel cantiere di Firenze, tutti maghrebini di religione musulmana, sono rientrate nelle loro città e paesi, tutti fuori Toscana, in attesa di essere avvisati dalle autorità per le procedure di identificazione e riconoscimento delle salme, anche attraverso impronte digitali e confronto Dna.
Tuttavia all'imam di Firenze Izzedin Elzir hanno già detto che "quando sarà il momento terranno il funerale con rito islamico a Firenze”, riferisce lo stesso leader religioso, “e poi, secondo la volontà dei familiari, le salme saranno rimpatriate nei rispettivi paesi di origine per la sepoltura".
I familiari "auspicano che le procedure siano velocizzate”, “ma sappiamo tutti che uno di loro deve essere ancora trovato e aspettiamo notizie”, ha anche detto l'imam riferendosi all'attesa per il recupero del disperso.
Izzedin Elzir è stato contattato da tutte le quattro famiglie degli operai magrebini che risultano morti oltre al vittima italiana, Luigi Coclite. "I familiari sono prostrati dal dolore nelle loro case italiane”, aggiunge, “e aspettano di sapere”.
Sull'organizzazione del funerale l'imam ha detto che "di solito li facciamo alla Cappelle del Commiato a Careggi ma stavolta credo che servirà individuare un altro luogo più idoneo”.
Hanno contattato l'imam la sorella di Taoufik Haidar, 45 anni, che aspetta notizie a Bastia Umbra (Perugia); la figlia a Genova e il fratello a Napoli del tunisino Mohamed Toukabri, 54 anni; il fratello del 24enne Mohamed El Ferhane a Palazzolo sull'Oglio (Brescia) e anche il fratello abitante nella Bergamasca di colui che finora è stato indicato come l'operaio disperso per cui proseguono le ricerche, Bouzekri Rachimi, 56 anni. A parte Toukabri, gli altri sono tutti marocchini.