Firenze, 4 dicembre 2017 - «Il progetto è fattibile. Dal nostro punto di vista non ci sono motivi ostativi». Il soprintendente alle belle arti e paesaggio Andrea Pessina, mette il primo mattone-bullone al progetto del ricco argentino Alfredo Lowenstein, intenzionato a costruire un ascensore-funicolare che dal Giardino di Boboli, subito dietro Palazzo Pitti arriva fino al Forte Belvedere.
In Costa San Giorgio, a metà strada di questa suggestiva passeggiata aerea, c’è il complesso dell’ex caserma Vittorio Veneto, fino al 1998 sede della Scuola di sanità militare ed acquistato qualche anno fa dal magnate Lowenstein per 13 milioni di euro dal demanio. Come annunciato all’inizio dell’anno, sull’antica struttura risalente all’anno Mille e nata dalla fusione di due conventi, dovrebbe sorgere una struttura alberghiera di super lusso, che avrà bisogno di un investimento di oltre 160 milioni di euro. Ma prima di arrivare alla proposta di variante urbanistica e al progetto definitivo, i tecnici devono risolvere il problema dei collegamenti, perché da sempre Costa San Giorgio così come lo stesso Forte Belvedere, non sono facilmente raggiungibili specialmente a piedi.
Ed ecco l’idea della “cabina volante”, che potrebbe essere utilizzata non solo dai clienti del super resort sette stelle, ma da tutti, turisti e fiorentini . Ma come fare con le autorizzazioni, visto che ogni centimetro quadrato di quell’area è sottoposto a ogni tipo di vincolo storico-artistico-paesaggistico? Una volta tanto il percorso sembra meno tortuoso del previsto: «Ho avuto un primo incontro con i tecnici della proprietà Lowenstein – spiega il soprintendente Pessina –. Al momento non esiste uno studio di fattibilità definitivo, ma per ciò che ci è stato presentato ritengo che il progetto sia compatibile con il contesto. Si propone infatti una funicolare che in definitiva assomiglia a un ascensore inclinato, probabilmente trasparente e poco impattante. Lo scopo è creare un collegamento che faciliti la valorizzazione del Forte Belvedere e della futura struttura ricettiva. I problemi più che con la mia soprintendenza credo ci siano con i “proprietari” di Boboli».
Il direttore Eike Schmidt, in effetti, conferma di aver avuto anche lui un incontro con il team dei Loweinstein in quanto la “funicolare” dovrebbe partire proprio da dietro il Rondò di Bacco a Palazzo Pitti: «Una delle difficoltà da risolvere è l’accesso all’ipotetico capolinea all’inizio di Boboli – sostiene Schmidt –, ma credo che si possa approfondire la questione non appena ci saranno studi più precisi».
Intanto slittano i tempi previsti per l’avvio dei lavori di riqualificazione dell’enorme ex complesso militare, che i proprietari avrebbero voluto poter inaugurare entro il 2020. L’immobile è distribuito su una superficie coperta di 9 mila metri quadrati coperti e 21 mila scoperti. La previsione è di trasformare tutto ciò in un resort con circa 200 camere, centro benessere, ristoranti e giardini. Un sogno a mille stelle con una delle più belle viste su Firenze.