Le immagini video parlano chiaro, spesso più di qualsiasi parola: il 20enne somalo che in via del Porcellana è salito su un’auto in sosta armato con la piantana di un cartello stradale, ha rappresentato per lunghi minuti un pericolo serio; per chi passava, per i poliziotti andati lì a neutralizzarlo, per lui stesso. L’ha usata, quella piantana: ha frantumato il parabrezza e il lunotto della utilitaria fronte del palco. Armato senza virgolette dunque: quell’oggetto da cantiere poteva essere usato anche come arma impropria. E’ stato arrestato per danneggiamento aggravato e resistenza: davanti agli agenti ha continuato la performance, a ‘danzare’ sull’auto, a maneggiare e roteare minaccioso la piantana per tenere a distanza i ‘nemici’. Classica situazione in cui se tutto va bene, bene. Invece il confine con la disgrazia è sottilissimo. Sedato dal 118, pare fosse ‘in botta’ per la droga. Irregolare, non ha precedenti. Per gli agenti dell’Ufficio Volanti diretto da Alfonso Di Martino, 5 giorni di prognosi.
Le immagini rimandano la professionalità del loro intervento: il cauto ma progressivo avvicinamento all’utilitaria, davanti e dietro, i tentativi di dialogo per far calmare il ragazzo. Poi un poliziotto è riuscito, da sotto, e da dietro ad afferrare la piantana e a trascinarla a terra. Disarmato, il 20enne è sceso barcollando, non era in sé. Atterrato per evitare reazioni e ‘mosse’ a sorpresa pericolose.
Secondo il Siulp, il maggior sindacato di polizia, l’episodio illustra "quanto ogni giorno sia a rischio l’incolumità del personale che lavora al controllo del territorio. Sempre più spesso – spiega il segretario generale provinciale Riccardo Ficozzi – si verificano colluttazioni con esagitati che sprezzanti dell’uniforme non esitano ad inveire verbalmente e fisicamente contro gli operatori di Polizia. Tali fatti ripropongono – "l’attenzione sulla inderogabile necessità di strumenti utili a bloccare soggetti che danno in escandescenza per tutelare operatori, cittadini e autori di tali episodi. È necessario prendere atto che strumenti quali il contestato taser o dissuasori spray all’oleocapsicum con gittata superiore a quelli in dotazione, sono irrinunciabili". Conclude Il Siulp esprimendo "forte compiacimento e plauso verso i colleghi che mettendo a repentaglio la propria sicurezza sono riusciti a fermare quel cittadino".
giovanni spano