BARBARA BERTI
Cronaca

"Fuori subito i nomi dei compratori Gkn, no al gioco degli annunci"

Il collettivo di fabbrica duro con la proprietà dell’azienda: "Dicano chiaramente chi sono entro 24 ore". E al Mise la Cgil chiede "verifica e garanzie sugli investitori potenziali per un confronto con Invitalia"

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di Barbara Berti

"I nomi dei tre compratori entro ventiquattro ore". E’ quanto chiede il Collettivo di Fabbrica - Lavoratori Gkn all’indomani dell’annuncio da parte dell’advisor di Gkn, Francesco Borgomeo, delle tre manifestazioni di interesse per la reindustrializzazione della fabbrica di Campi dove i 422 lavoratori sono in presidio permanente dallo scorso 9 luglio. Ieri mattina, proprio per capire meglio cosa ci sia dietro la comunicazione - tramite una lettera - della proprietà di Gkn (il fondo finanziario inglese Melrose), è stato convocato un tavolo tecnico al Ministero dello sviluppo economico a cui hanno preso parte (a distanza) i dirigenti del ministero, i sindacati, le Rsu di Gkn e Invitalia.

"Pesa l’assenza del Ministro e della viceministra a fronte delle comunicazioni unilaterali della Gkn che chiamano direttamente in causa le istituzioni disattendendo gli impegni presi nell’incontro del 7 ottobre", dicono Michele De Palma, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile automotive, Daniele Calosi, segretario generale Fiom-Cgil Firenze e Prato e Silvia Spera, Area Politiche Industriali per la Cgil nazionale. Secondo i sindacalisti "se Gkn ha davvero proposte industriali e non solo sulla carta che garantiscano la continuità occupazionale smetta di giocare con gli annunci e li metta in chiaro nelle sedi istituzionali, a partire da Mise e Invitalia". La Fiom e la Cgil hanno chiesto, e il Mise ha convenuto, che entro inizio della prossima settimana sia adottato un confronto tra istituzioni a tutti i livelli e sindacato. Al Mise il sindacato chiede "verifica, trasparenza e garanzie sugli investitori potenziali e sui piani per confrontarci anche con Invitalia sulla fattibilità delle proposte". Per la tutela dello stabilimento e dell’occupazione, secondoFiom e Cgil serve "il ritiro della liquidazione e la ripresa delle attività per tornare a una trattativa vera. Non siamo disponibili a parlare di ammortizzatori sociali senza conoscere prima l’entità e la validità delle proposte dichiarate dall’azienda e respingiamo nuovamente l’ipotesi della cassa integrazione per cessazione".

I lavoratori sostengono che "man mano che passano le ore diventa sempre più chiaro che dietro la mossa di Gkn c’è solo il ricatto. Abbiamo chiesto che i nomi dei tre compratori emergano entro ventiquattro ore. E che l’advisor ci trasmetta il piano di reindustrializzazione che, da quanto scrive l’azienda, sarebbe incredibilmente già stato redatto. Anche le istituzioni locali vogliono chiarezza. "Serve un tavolo tecnico-politico in tempi rapidi", la richiesta del sindaco di Campi Emiliano Fossi e del governatore Eugenio Giani. Le tute blu, intanto, proseguono la protesta: oggi a Livorno allo sciopero dei portuali, domani qui in piazza San Marco con la manifestazione studentesca e domenica (dalle 10 alle 16) un’assemblea aperta in fabbrica.