Firenze, 9 novembre 2024 - Due furti e un tentativo fallito messi a segno con la stessa tecnica, quella ormai ben collaudata della spaccata con tombino. E' la terza volta in un anno che il Bar Francesconi, in piazza Pier Vettori dal 1966, viene visitato dai ladri. L'episodio è avvenuto nella notte tra venerdì e sabato. Due uomini, come mostrano le immagini delle telecamere del sistema di video sorveglianza, poco dopo le tre con un tombino hanno infranto la porta a vetri per poi intrufolarsi all'interno e scappare via con il fondocassa e circa cento pacchetti di sigarette. Questo, nonostante le telecamere e il sistema di allarme. I due, con il capo appena coperto da un cappuccio e con estrema disinvoltura, hanno arraffato quello che hanno trovato sotto mano per poi abbandonare nel giro di pochi minuti il bar. Non ne possono più Antonio Francesconi che gestisce il bar con i due figli Andrea e Marco: "Abbiamo aperto nel 1966 e mai come in questi ultimi anni ci sentiamo così impotenti e indifesi non tanto da parte delle forze dell'ordine ma dalla mancanza di leggi o meglio di giustizia" dice Andrea, la seconda generazione. "Servono leggi più severe, un tempo Firenze non era così" apre le spalle. Sul posto è intervenuta la polizia.
La stessa notte, i soliti ignoti, hanno fatto visita, utilizzando la solita tecnica della spaccata con tombino, all'interno del negozio di sport di via Pisana, nei pressi di piazza Pier Vettori. Saranno le indagini della polizia a chiarire se dietro i due colpi, messi a segno a pochi metri distanza e a poche decine di minuti l'uno dall'altro, ci sia la stessa mano. Ma la folle notte della banda del tombino non è finita qui. Alle 4 di questa mattina la vigilanza ha buttato già dal letto la titolare del Bar Bonaiuti di viale Belfiore la quale, nella folle corsa verso il locale, è passata da piazza Pier Vettori e ha visto i vetri a terra. "Da noi non sono riusciti a entrare, perché dopo i cinque furti in un anno, ci siamo rivolti a una società di vigilanza che appena scattato l'allarme ha attivato i fumogeni bloccando così l'intrusione" racconta la titolare Denise. Nonostante non siano entrati, Denise non ne può più: "E' la sesta volta. Siamo state costrette a difenderci da noi e di tasca nostra. Non ne possibile che nessuno riesca a fare niente".