ROSSELLA CONTE
Cronaca

Firenze, entrano in casa per rubare borse di lusso. Fermati mentre tentano la fuga

I tre uomini erano arrivati dal Nord Italia. Nel mirino via Aretina e via Baccio da Montelupo

La polizia

La polizia

Firenze, 14 ottobre 2024- Dopo aver  svaligiato l'appartamento, si sono messi in macchina e stavano imboccando l'autostrada pensando di farla franca. Invece, sono stati fermati dalla polizia tre uomini di età compresa tra i 39 e 48 anni (tutti di origine cilena), ritenuti in concorso e a vario titolo i presunti autori di un furto aggravato in appartamento messo a segno la scorsa settimana nel quartiere fiorentino dell’Isolotto.

Sulla base dell’ipotesi investigativa, arrivati dal Nord Italia, senza invito dei proprietari, avrebbero visitato l’appartamento in questione e, dopo averlo messo a soqquadro, portato via del denaro contante, gioielli e alcune borse da donna di famosi brand della moda. Sulla vicenda ha subito indagato la squadra mobile di Firenze che, tra le altre cose, ha passato immediatamente al setaccio ogni frammento di immagine della videosorveglianza cittadina.

Gli agenti della Sezione reati contro il patrimonio della squadra mobile sono rapidamente riusciti a delineare così la fisionomia delle tre persone sospettate di essere i materiali autori del colpo, avvenuto forzando la porta finestra della cucina dell’abitazione. Ulteriori sviluppi nelle indagini hanno poi portato gli investigatori ad individuare anche la presunta autovettura verosimilmente utilizzata dagli indagati, ovvero un’auto a noleggio.

Nelle 48ore successive le pattuglie, impegnate in specifici servizi di prevenzione ai reati predatori, hanno rintracciato proprio lo stesso mezzo con a bordo gli indagati mentre si aggiravano in zone residenziali della città, tra via Aretina a via Baccio da Montelupo. La polizia ha tenuto d’occhio la situazione e non sarebbero stati scoperti altri analoghi delitti ma, appena i sospetti hanno imboccato l’autostrada in direzione Nord, gli agenti sono entrati in azione fermando i tre “pendolari”, successivamente accompagnati al carcere fiorentino di Sollicciano.