
Patrizia Frilli
Per entrare a rubare nella sede di un’associazione di volontariato bisogna essere senza scrupoli. O disperati. Nell’uno o nell’altro caso, dei malviventi sono entrati l’altra notte nella sede del Cui, associazione di Scandicci che si occupa di assistenza alle disabilità che si trova in via Brunelleschi al Vingone. I ladri hanno forzato la porta con un piede di porco e poi, una volta all’interno hanno rovistato nei cassetti per trovare qualcosa da rubare. "Sono stata svegliata da una telefonata alle 5 di mattina – ha detto la presidente del Cui, Patrizia Frilli – era l’istituto di vigilanza che mi avvertiva dell’allarme scattato nella nostra sede. Le guardie giurate della Securtal sono intervenute in meno di sei minuti, ma quando sono entrate non c’era più nessuno all’interno". Probabilmente i ladri non si aspettavano un sistema d’allarme; non appena la sirena ha cominciato a suonare devono essere scappati. "Hanno aperto tutti i cassetti della scrivania – ha detto Patrizia Frilli – ci hanno portato un solo cellulare che conteneva numeri e contatti. Niente di più. Non c’era niente da rubare nella nostra sede dove ci sono le foto dell’attività dei nostri ragazzi, un computer, qualche sedia. Ovviamente dopo aver denunciato il furto e avvertito l’amministrazione comunale di quello che era successo, ho dovuto chiamare il fabbro per riparare i danni fatti dai ladri nel corso dell’effrazione".
Ieri mattina sono stati molti gli attestati di solidarietà da parte delle istituzioni e delle associazioni di volontariato di Scandicci, che sono arrivate al Cui. L’associazione, che il prossimo anno festeggerà i suoi 40 anni di attività, è un pezzo di storia del volontariato e del civismo cittadino. I volontari sono impegnati per integrare i disabili nella società e tutelare i loro diritti. Gli obiettivi sono ottenere l’inserimento dei disabili nella scuola, nel lavoro e nelle altre occasioni sociali o socio-riabilitative, ma anche organizzare gruppi di volontari con disabili per svolgere attività socio-ricreative e iniziative per il tempo libero. Tra centri di socializzazione, case di accoglienza dove sperimentare la vita indipendente, e strutture per il ‘dopo di noi’, il Cui è sempre alla ricerca di volontari e risorse per consentire ai disabili condizioni sempre migliori di vita.
Fabrizio Morviducci