Un tagliere con le scorze di limone, accanto una bottiglia di tequila. E sigarette di ogni tipo, birra, schifezze assortite ovunque. Non sono i peggiori bar di Caracas come dice lo spot. Ma l’atrio della Gabbrielli, la scuola di Vingone chiusa per ristrutturazione. Il plesso si trova sulla sommità di una collinetta, adiacente un giardino pubblico, che ovviamente di notte è mal frequentato stando a quello che dicono i residenti della zona. Il risultato è questo: in diversi si sono rifugiati sotto all’ingresso coperto della scuola e l’hanno usata per i propri comodi: alcol – fumo party, latrina a cielo aperto e altre simpatiche trasgressioni che hanno trasformato l’ingresso di una scuola in un bivacco di gentaglia.
I residenti hanno scattato delle foto, girandole al consigliere d’opposizione Enrico Meriggi (Scandicci civica) che ha denunciato il fatto. "Chiederò immediatamente all’amministrazione di intervenire – ha detto Meriggi – non è possibile tollerare che il plesso sia utilizzato in questa maniera assurda. Chiuso per gli scolari, apertissimo per chi vuole bere, fumare, e poi orinare liberamente dove i nostri ragazzi vanno a imparare. Non dobbiamo dimenticare che questo edificio ospita una primaria e una materna". Situazione complicata da gestire per l’amministrazione che tuttavia rilancia: il progetto di ristrutturazione prevede la recinzione intera del plesso, dove al momento sono in corso lavorazioni preliminari (impianto dell’acqua) rispetto alla messa in sicurezza sismica. Di certo con la recinzione dovrebbero essere risolti i problemi di questo tipo, visto che oggi non esiste praticamente distinzione tra edificio e area verde.
La scuola a settembre è stata chiusa per una serie di lavori di manutenzione straordinaria. Non sono mancate le polemiche dei genitori che volevano un maggiore preavviso per la gestione del trasporto scolastico e il trasferimento dei ragazzi in altri plessi. Ma in attesa che il cantiere entri nel vivo, l’amministrazione si trova a dover risolvere una grana non banale, ovvero fronteggiare l’invasione di balordi e malintenzionati che usano l’ingresso della scuola per fare i loro comodi.