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Gaia Nanni
Firenze, 29 giugno 2022 - Un sacco di spazzatura aperto, rovesciato sul cofano della sua auto. Un gesto di spregio un sacco cretino, guarda caso il giorno dopo che l’attrice Gaia Nanni ha scritto una parentesi triste della sua storia di donna, in fondo comune a molte altre donne: cioè che ha avuto a che fare in prima persona con l’aborto. La sua ingenuità e insieme il suo coraggio di esporsi sono stati quelli di scriverlo sulla sua pagina social, tanto da essere ripresa da tutti i media. "Sono allibita – dice –. L’aborto è una richiesta di donne alle quali è stato per decenni impedito di esercitare la libertà di gestire il proprio corpo. Ma se ci fosse una società che fosse stata sempre davvero a misura di donna, forse l’aborto non sarebbe stato neppure necessario. Io volevo che il mio racconto in prima persona fosse una riflessione in questo senso, non una polemica, tanto meno una provocazione".
Detto che non l’abbiamo chiesto noi di essere quelle che portano dentro di sé l’apparato che genera esseri umani, capire cosa mai c’entri un sacco della spazzatura sparpagliata su una pra la sua macchina, che evidentemente qualcuno conosce, non si sa. "Forse – continua l’attrice – serve a riportare a una nostra dimensione certi argomenti ancora considerati intoccabili? Io non posso crederci, soprattutto davanti al fatto che si legge e si vede di tutto. Sotto gli occhi del mondo accadono le cose peggiori: poi, per carità io mi prendo tutto – continua l’attrice –: sono un personaggio pubblico e posso anche ammettere commenti di donne che possano insultarmi. Ma speravo che l’odio verso chi la pensa diversamente, non dovesse sfociare in questa reazione. La mia è una storia comune ad altre donne, solo che la racconto. La cosa che mi lascia senza parole è questa reazione isolata a fronte di un’ondata di meravigliose parole, sentimenti, partecipazione che ho avuto. La mia è una riflessione su quanto accaduto negli States: e per fortuna da noi è impensabile mettere in discussione un diritto acquisito".
«Sono pochi gli artisti in Italia ad aver preso una posizione, perché essere sulla scia del “galleggio, non mi espongo e trovo tutte le porte aperte” sembra convenire di più –scrive sul suo post Gaia – . Sono fiera di quelli che hanno rischiato, con me. Sono grata alle centinaia di storie che mi avete confidato, senza quelle oggi avrei vergogna forse ad uscire di casa. Ma siamo un esercito bellissimo e io ne avrò cura". Diciamolo forte: oggi come cinquant’anni fa abbiamo tutto il diritto di scegliere se mettere al mondo un’altra persona oppure no, sottolineato mille volte che a nessuna piace abortire.
Le fondamenta sono libertà e democrazia che sono e debbono restare intoccabili, inattaccabili. "Mi hanno scritto centinaia di donne chi ha dovuto salutare un figlio perché incompatibile con la vita, chi non poteva portarlo avanti perché con una spirale inserita, chi in menopausa da un anno che “avevo 3 figli, non sapevo come fare”, chi non ha neanche avuto il coraggio di dirmi perché. E non mi importa quel perché".
E poi dice Gaia: "La stragrande maggioranza dei commenti violenti ho notato che sono stati fatti da donne. Ho dovuto dire a mia madre, non leggerli. Giurami che non li leggi. Ti sembra normale?". No. Come quel sacco assurdo svuotato sopra una macchina: così non si eliminano né stereotipi né altro ciarpame.