GIOVANNI BALLERINI
Cronaca

Galeffi, quelle canzoni magia e zucchero a velo

Il cantautore romano apre il tour nei club venerdì al Viper "La mia scrittura parla d’amore di vita e delle cose di tutti i giorni"

di Giovanni Ballerini

"Galeffi è il cognome di mia mamma e, visto che sono un mammone, non ho avuto esitazioni ad adottarlo, quando è scattato il momento di scegliere il mio nome d’arte".

Apre il suo tour nei club 2023 a Firenze Marco Cantagalli alias Galeffi, che venerdì alle 21 suonerà al Viper.

Il cantautore romano classe 1991 è pronto a tornare sul palco con uno show tutto nuovo, una band rinnovata e una scaletta che propone tutti i brani più amati dal suo pubblico, puntando soprattutto sugli ultimi due album. Ad accompagnarlo sul palco ci saranno Luigi Winkler (chitarra), Matteo Cantagalli (tastiera e chitarra), Fabio Grande (chitarra, basso, cori) e Andrea Palmeri (batteria) che non vedono l’ora di misurarsi con un pop senza compromessi e dalle molteplici anime.

Galeffi che scaletta ha preparato per l’occasione?

"Sono felice di proporre in questo tour le canzoni di "Belvedere" e quelle di "Settebello", il mio secondo disco che, a causa del covid, non ho presentato dal vivo. Lo faremo in questa tournée in cui saremo in cinque sul palco. Io canto e ogni tanto suono chitarra, ukulele e piano. La musica sarà al centro, il resto fuori. Poco o niente scenografia, puntiamo tutto sulla musica, sulla teatralità di questi due dischi che vanno ascoltati attentamente per capirli bene. I club sono la dimensione giusta".

Che rapporto ha con Firenze? "Ho un bellissimo rapporto con tutta la Toscana e la frequento spesso. Forse è il posto che conosco meglio. Firenze è una città stupenda e ci vengo sempre volentieri, ma amo anche i posti più piccoli, meno frequentati, i borghi poco conosciuti. Per questo spesso vado in montagna e in campagna, amo quella senese, San Gimignano mi fa impazzire".

E’ da poco uscito il suo terzo album?

"Ho realizzato "Belvedere" durante la pandemia prendendo ispirazione dalla musica francese, dalle chanson di Leo Ferré e Serge Gainsbourg e cose più moderne. Sono sempre stato un esterofilo e mi piace andare a spulciare i vari repertori, anche non famosissimi, di Francia e Inghilterra. Questo album cita un po’ nelle sue canzoni l’incontro fra Italia e Francia, un nuovo matrimonio musicale che mi sembra interessante".

Quali sono i temi al centro di questi pezzi?

"Parlano d’amore, quindi di vita. La mia è una scrittura poetica, non regalata, che tenta di descrivere le cose di tutti i giorni con un po’ di magia e zucchero a velo".