"Si creano leggi speciali anche per salvaguardare le case dove hanno dimorato artisti e poeti, noi chiediamo regole che salvino le scuole storiche, come il nostro liceo Galileo". Giuseppe Rosini è uno degli ex allievi del liceo che anima la community da oltre 1500 iscritti ed ex liceali di tutte le età. "Siamo come una grande famiglia – racconta – collegati con gli studenti che sono a scuola e coi loro insegnanti. Da diversi anni organizziamo iniziative popolari, come è stata la rimaturità che ha avuto eco nazionale, che permettano non solo agli ex allievi ma anche ai fiorentini di godere della nostra scuola e della grande comunità che negli anni vi si è formata". Certo, la notizia del possibile accorpamento desta preoccupazione: "Un paio d’anni fa raccogliemmo quasi duemila firme – ha detto Rosini – per ribadire che non può finire sotto la lente della burocrazia una scuola che è un pezzo di storia della nostra città, ma anche un luogo vivo di cultura. Il nostro ragionamento vale per il Galileo, ma anche per tutti gli altri istituti analoghi in Toscana. E vogliamo portare fino in fondo questo concetto attraverso iniziative anche pubbliche. La prima è la raccolta di tutte le opere pubblicate dagli ex allievi, manuali di studio, romanzi e altri saggi. Ce le stanno consegnando in questi giorni. Li doneremo alla biblioteca della scuola che allestirà una sezione apposita. La seconda è un evento di piazza per raccontare ai fiorentini cosa rappresenta e ha rappresentato la cultura umanistica per generazioni che l’hanno potuta apprezzare".
In questi giorni sul possibile dimensionamento del Galileo ci sono state anche diverse schermaglie politiche. In una nota gli ex allievi hanno chiesto uno scatto in avanti: "Che la sinistra lavori con il governo della Regione e Metropolitano e la destra col governo nazionale per un obiettivo comune: salvare un presidio che caratterizza Firenze e inserire nelle normative delle regole che salvino gli istituti storici da accorpamenti indiscriminati. Noi ce la mettiamo tutta – conclude Rosini – ma invitiamo in questa battaglia anche gli ex allievi del Michelangelo. Insieme possiamo farcela a far capire alle istituzioni la storia non si cancella con le forbici della burocrazia".