ELETTRA GULLÈ
Cronaca

Galileo, il liceo è salvo. Niente accorpamento: "Storia da tutelare"

Metrocittà fa prevalere il criterio di salvaguardia, evitando il trasloco. Scongiurata l’unione con il ’Miche’. Esultano gli ex alunni. Contraria la Cisl.

La preside del liceo classico Galileo, Liliana Gilli

La preside del liceo classico Galileo, Liliana Gilli

Il liceo classico Galileo tira un sospiro di sollievo. Non perderà al momento la propria autonomia e non verrà accorpato al ‘nemico’ Michelangiolo. Ha deciso così la Metrocittà, applicando il criterio di "storicità, anzianità, identità e anno di fondazione". Battaglia vinta per gli ex studenti, che si erano mobilitati per salvare la loro scuola, anche proponendo una legge proprio per tutelare gli istituti storici.

"Siamo soddisfatti perché è stato accolto il principio di storicità e identità del Galileo - dicono gli ex alunni riuniti nell’associazione Amici del Galileo -. In generale, non siamo contenti quando si accorpano le scuole, che sono luoghi di formazione per i giovani. Ora, la politica tutta recepisca questi valori: lanciamo l’idea di un coordinamento delle scuole storiche toscane proprio per evitare, in futuro, che rischino di sparire".

Se in via Martelli si festeggia, tutt’altra aria tira a Gambassi, dove il comprensivo Gonnelli dovrà essere accorpato, ma potrà decidere con quale altro istituto. Parla di "misure dolorose che abbiamo cercato di arginare di fronte alle scelte del governo" la consigliera delegata alla rete scolastica per la Città metropolitana, Beatrice Barbieri, ricordando che "l’attuazione del piano di dimensionamento ci ha costretto a fare scelte che non condividiamo".

L’ipotesi che il Galileo venisse accorpato aveva fatto insorgere la politica locale e nazionale, oltre a tutto il liceo, con gli ex alunni pronti a mobilitarsi in tutti i modi in nome del loro amato liceo. Anche la preside, Liliana Gilli, era stata chiara: "Il Galileo è molto più che una scuola: è un luogo di forte identità culturale. Negli ultimi anni abbiamo innovato molto, tra progetti come i podcast in laboratorio e eventi come la Notte dei classici". La dirigente, che al momento preferisce non parlare, aveva ricordato che la scuola ha rischiato di perdere l’autonomia per appena 31 alunni in meno, derivanti dal "calo di iscrizioni che c’era stato durante la pandemia, quando avevamo perso una classe, dato che noi da sempre accogliamo molti pendolari". Il liceo, fra l’altro, è sempre stato molto aperto ad iniziative in continuità con il passato, come aver ospitato la ’Rimaturità’, con tanti ex alunni, anche molto anziani, alle prese con la versione di latino. La manifestazione sarà ripetuta, sulle ali dell’entusiasmo per aver mantenuto l’autonomia.

Voce fuori dal coro quella di Claudio Gaudio della Cisl scuola, secondo cui "il criterio della storicità per salvare il Galileo è alquanto risibile, dato che gli elementi da prendere in considerazione sarebbero dovuti essere altri". "La verità - prosegue Gaudio, - è che la lentezza della politica non poteva che portare a questo risultato, visto il ritardo col quale sono state attribuite le cariche ai consiglieri di Palazzo Medici Riccardi. Con tempi più distesi, avremmo potuto ‘spacchettare’ uno dei comprensivi di Firenze. Sarebbe stata una mossa più indolore".

"Occasione persa per una soluzione condivisa - osserva Emanuele Rossi, Flc-Cgil -. Sulle scuole è sbagliato il metodo per cui si prendono decisioni senza il coinvolgimento e l’ascolto di tutti i soggetti interessati, perché senza confronti si rischia di danneggiare il tessuto scolastico dell’area metropolitana, in particolare le zone più periferiche".