"Possibile che una scuola come la nostra rischi di perdere la sua identità per pochi alunni in meno?". Liliana Gilli, la dirigente scolastica del liceo classico Galileo che al momento si trova sotto la fatidica soglia dei 600 alunni e quindi rischia l’accorpamento con un altro istituto, non ha intenzione di arrendersi. Nulla è ancora certo, sia chiaro. Adesso la palla passa alla Città metropolitana, che deciderà in autonomia quali scuole unire e poi presenterà il piano entro metà dicembre alla Regione Toscana, che tra l’altro si è sempre opposta alla legge ma senza risultati. L’ipotesi che il Galileo possa un giorno essere unito ad un’altra scuola per appena 31 iscrizioni in meno (il rivale di sempre, il Michelangelo? Chissà), fa rabbrividire chi in quelle aule ha studiato.
"Dispiace che ci sia questo rischio anche perchè la nostra scuola, negli ultimi tempi, è sempre stata in crescita – osserva Gilli –. Lo scorso anno, il 12,5% dei ragazzi toscani che hanno scelto il classico è venuto da noi. Quello che scontiamo è il calo di iscrizioni post Covid. Data la nostra vicinanza alla stazione centrale, noi abbiamo il 30% di alunni pendolari, che vengono dall’hinterland. Nel 2021-2022, per via della difficoltà di spostarsi coi mezzi pubblici, abbiamo perso degli iscritti, che corrispondono alla classe che di fatto ora ci manca per rispettare i canoni numerici imposti dal dimensionamento". Gilli va anche oltre: "Il Galileo è una scuola molto viva. Basti pensare agli oltre 200 ex allievi che hanno partecipato alla Rimaturità, evento che ha messo in luce quanto sia forte l’attaccamento a questa scuola da parte di chi qui si è formato".
Non è un caso che proprio gli ex studenti annuncino battaglia: "Faremo iniziative per far capire l’importanza di un liceo come il Galileo. Le scuole storiche vanno tutelate", dicono gli ex alunni riuniti nell’associazione Amici del Galileo. Da parte sua, la dirigente ricorda anche quanto il Galileo si sia "modernizzato", tra "podcast nei laboratori" e svariati eventi di cui è stato protagonista, in primis la Notte dei classici.
"Rivendichiamo una forte identità culturale, che non vorremmo perdere per un mero calcolo numerico – insiste la preside –. A gennaio, ad esempio, organizzeremo una mostra sui nostri ex alunni, illustri e meno illustri. Esporremo pagelle e documenti del tempo". Per dimostrare, ancora una volta, quello che il Galileo rappresenta per la storia della città. Sono 14 le scuole toscane che il prossimo anno scolastico dovranno essere accorpate. La nostra regione dovrà scendere infatti dalle attuali 466 istituzioni scolastiche a 446 entro il 2026-’27.
Elettra Gullè