Gang rivali fuori scuola. Colpi di pistola e ascia. I docenti chiamano il 112: "Ora le responsabilità"

L’episodio davanti al Leonardo Da Vinci. Due bande si fronteggiano. Panico fra gli studenti. Il dirigente: "Chiariremo cosa è successo".

Gang rivali fuori scuola. Colpi di pistola e ascia. I docenti chiamano il 112: "Ora le responsabilità"

di Elettra Gullè

e Pietro Mecarozzi

Uno sparo a salve ha squarciato l’aria. Poi le urla, i movimenti nervosi, lo scintillio di una lama. Momenti di panico martedì mattina all’esterno dell’istituto tecnico Leonardo Da Vinci a Firenze, in via del Terzolle, quando due bande di giovanissimi, circa una ventina in tutto, si sono fronteggiate in quella che sembrava la scena di un film. Secondo le prime ricostruzioni, tutto sarebbe avvenuto poco prima dell’inizio della scuola, dopo che un minorenne straniero ha esploso un colpo di una pistola a salve. Di tutta risposta, un tredicenne italiano della comitiva avversaria, ha sfoderato un’ascia arancione di 14 centimetri. Da qua la fuga degli altri testimoni.

Non si arriva allo scontro: le due fazioni si stuzzicano, si offendono, ma non risultano esserci feriti e neanche l’intervento del 118. Le due baby gang si sciolgono. Il ragazzo con l’ascia entra in classe, l’altro si dà alla fuga e fa perdere le sue traccie. Una volta dentro i compagni del 13enne, spaventati, raccontato tutto ai professori.

Il ragazzo viene convocato in presidenza, la dirigenza dell’istituto chiama la polizia e gli agenti estraggono dallo zaino del ragazzo l’ascia, che è stata sequestrata. Rimangono ancora ignoti i motivi che hanno fatto scattare la lite, anche se, dagli accertamenti, è e,emerso che potrebbe essersi trattato di un regolamento di conti. Gli investigatori hanno ascoltato i genitori e, anche se per legge non è imputabile, hanno inviato una segnalazione alla procura dei minori: rischia una segnalazione per possesso ingiustificato di oggetti atti a offendere. Analoga segnalazione è stata fatta ai servizi sociali.

"Qualsiasi episodio di violenza va condannato, ma prima di commentare quanto accaduto davanti al Da Vinci voglio prima chiarire bene la dinamica della vicenda". Alessandro Marinelli, dirigente del Buzzi di Prato, dal primo ottobre è reggente all’Itis Leonardo Da Vinci.

"I docenti che hanno assistito alla lite, avvenuta fuori dal nostro istituto, nel tragitto tra la scuola e la stazione di Rifredi, mi hanno subito informato - racconta il dirigente -. Abbiamo immediatamente allertato le forze dell’ordine e siamo al lavoro per raccogliere tutte le testimonianze dei presenti. Pare che il fattaccio sia successo tra un alunno della nostra scuola e un esterno. Dobbiamo capire bene cos’è accaduto per poi decidere eventuali responsabilità disciplinari".

E ancora: "La scuola è luogo di inclusione ed educazione. E la violenza non può esser tollerata. A tal proposito, lo studio dell’educazione civica deve esser ancor più motivo di riflessione tra i ragazzi. Bisogna prevenire in tutti i modi i fatti gravissimi che purtroppo stanno sempre più coinvolgendo i giovani".