Firenze, 3 luglio 2018 - Offeso, strattonato e spinto a terra perché gay. E’ la denuncia di Salvatore, un ragazzo che ieri su Facebook, ha raccontato di essere stato vittima lunedì mattina di un’aggressione omofoba da parte di tre persone. «Questo è solo un avvertimento», gli ha urlato il gruppo prima di fuggire via.
E’ proprio Salvatore a denunciare quanto accaduto sulla sua pagina Facebook corredando il post con due foto che mostrano i lividi dell’aggressione. «Volevo raccontarvi una storia. S. va al mercato di Sant’Ambrogio per comprare delle verdure fresche – scrive riferendosi a se stesso in terza persona -. S. ha deciso di indossare una maglietta raffigurante una stella e una borsa di cotone con la bandiera libertaria, come milioni di altre volte. Sulla strada del ritorno, in via dei Pepi viene raggiunto da una voce che dice: "Brutta zecca di merda, frocio del c…, li hai comprati i cetrioli?" S. si gira pensando allo scherzo di un amico o di un conoscente ma non vede nessuno e, sorpreso, torna indietro quando si accorge di esser seguito da tre o forse quattro persone sconosciute ma poco carine. S. urla impaurito: "Cosa volete da me?". Dopo una frazione di secondo si ritrova a terra spintonato dal più grosso con una promessa: "Questo è solo un avvertimento”».
Immediata la solidarietà di Miriam Amato, consigliera di Potere al Popolo: «Inaccettabile che una persona sia aggredita e malmenata perché indossa una maglia che richiama alla libertà personale di scegliere della propria vita, gli affetti ed i legami sentimentali. Essere offeso, inseguito e picchiato, da chi si arroga il diritto di trattare le persone come oggetti, di malmenarli e offenderli, se non di loro gradimento. La mia solidarietà va a Salvatore e a tutti coloro che quotidianamente si confrontano con una società bigotta, che ci riporta al medioevo». La consigliera di Potere al Popolo manche anche un messaggio agli aggressori: «Anche voi non ci piacete, per niente, per il pregiudizio che covate e la violenza, che perpetuate, ma non per questo veniamo ad aggredirvi, molta indignazione e anche pena per chi ancora oggi non riesce a riconoscere i diritti legittimi degli altri».