REDAZIONE FIRENZE

Gelo allo stadio e tifo in ospedale. Un coro dal Franchi a Careggi: "Forza Edoardo, Firenze è con te"

La corsa della famiglia al pronto soccorso, la presenza costante dei compagni. E lo striscione della Fiesole

Gelo allo stadio e tifo in ospedale. Un coro dal Franchi a Careggi: "Forza Edoardo, Firenze è con te"

L’arrivo di Dodò all’ospedale di Careggi per stare vicino al compagno

di Stefano Brogioni

FIRENZE

"Forza Edoardo, Firenze è con te". Lo striscione è firmato Curva Fiesole, ma dietro quelle parole c’è tutta una città che tifa per Bove. Dopo il grande gelo calato sul Franchi quando il calciatore viola si è accasciato a terra, le notizie sulle sue condizioni di salute comunicate in serata ufficialmente dell’Azienda sanitaria e dalla Fiorentina, hanno fatto allontanare i pensieri più brutti. Ma la paura è stata e resta tanta.

Perché purtroppo, la storia ci ha abituati anche a questo. Ma ci ha insegnato anche le rinascite, come quella di Giancarlo Antognoni colpito, ma non affondato, dalla ginocchiata sciagurata del portiere Martina.

Bove, invece, il centrocampista di 22 anni arrivato dalla Roma all’ultimo tuffo della sessione del mercato estivo, si è accasciato a terra mentre il gioco era fermo, dopo un’azione discussa per un gol annullato all’Inter. Qualche minuto prima, lui e l’esterno nerazzurro Dumfries avevano avuto un contatto ruvido, anche se il calciatore viola s’era rialzato.

Al 17esimo, Bove è crollato. Forse, chi c’era quaranta e passa anni fa a vedere Fiorentina-Genoa, ha rivissuto quei momenti. Le mani nei capelli degli altri calciatori, ma anche la lucida presenza del compagno Cataldi, il primo a capire, mentre gli altri si stringevano in cerchio intorno, che serviva un primo soccorso.

Tra urla e agitazione di chi era in campo, e la muta osservazione degli spettatori, Bove ha preso la via di Careggi.

E’ stato usato il defibrillatore mentre veniva trasportato al pronto soccorso e i sanitari cercavano una prima spiegazione al malore improvviso accusato dal centrocampista.

Il primo a raggiungere Edoardo, Edo per chi gli vuole bene, è stato il padre Giovanni, che era presente alla partita. Poi la mamma Tanya e altri familiari. A Careggi sono arrivati alla spicciolata anche i compagni di squadra, assicurando una presenza costante, alternandosi: Biraghi, Martinez Quarta, Mandragora, Dodò, Adli, Terracciano, Ranieri, Cataldi, oltre ai quadri tecnici della Fiorentina, dal mister Palladino al direttore Pradè.

Anche la sindaca Sara Funaro e il governatore della Toscana Eugenio hanno aperto il cordone dei poliziotti messi a tutela della rampa del pronto soccorso dove, oltre ai cronisti, sono arrivati anche diversi tifosi.

Compresi gli ultrà della Fiesole che, nel giorno di una pittoresca coreografia che ha accompagnato l’entrata in campo delle due squadre per il big match della 14esima giornata.

Mentre i supporter srotolavano il lenzuolo, è arrivato un comunicato che, pur nella drammaticità del momento, ha fatto tirare un sospiro di sollievo.

"La Fiorentina e l’Azienda Ospedaliero Universitaria di Careggi comunicano che il calciatore Edoardo Bove, soccorso in campo a seguito della perdita di coscienza occorsa durante la gara Fiorentina-Inter, si trova attualmente in sedazione farmacologica ricoverato in terapia intensiva".

Il calciatore "è arrivato stabile dal punto di vista emodinamico presso il pronto soccorso e i primi accertamenti cardiologici e neurologici effettuati hanno escluso danni acuti a carico del sistema nervoso centrale e del sistema cardio respiratorio. Sarà rivalutato nelle prossime 24h". Oggi è atteso un nuovo bollettino medico. Il tifo adesso è tutto per Bove.

"Eravamo allo stadio - dice Fabio, un tifoso fuori dal pronto soccorso - vederlo dal vivo è stata una cosa molto brutta, in uno stadio pieno per quella che doveva essere una giornata di festa". Con la mente che va inevitabilmente al dramma di Davide Astori. "Questo però l’abbiamo visto in diretta. Sono cose che inevitabilmente ti toccano, la speranza è che si riprenda presto".

"Siamo rimasti tutti scioccati da questo terribile avvenimento. Bove era in linea d’aria molto vicino a dove ero seduto quando è stato colpito dal malore: vederlo accasciarsi così è stato un duro colpo per tutti noi presenti all’Artemio Franchi" le parole affidate a una nota dell’ex sindaco di Firenze, oggi europarlamentare Dario Nardella, anche lui al Franchi per la partita.