BIANCASTELLA
Cronaca

Gemma Donati La moglie invisibile

Biancastella

Antonino

Quando si parla delle donne di Dante, inevitabilmente il pensiero va a Beatrice Portinari, così tanto amata dal poeta che per rincontrarla intraprese il lungo viaggio nell’aldilà. Quello per Beatrice, tuttavia, fu un amore platonico e lo stesso Dante ammette di non averle mai parlato, ma come mai di Gemma Donati, che invece era sua moglie e gli aveva dato ben 4 figli non vi è traccia nei suoi scritti? Perchè Gemma non viene mai nominata? La sua storia è ancora oggi avvolta nel mistero e i biografi di Dante non sono d’accordo sul rapporto che intercorse con un marito così "problematico". Sappiamo che Gemma era nata a Firenze probabilmente intorno al 1265, che suo padre era Manetto Donati, imparentato con una famiglia molto nota e prestigiosa a Firenze. Dante e Gemma furono uniti da una promessa di matrimonio, rogata nel 1277 presso il notaio ser Oberto Baldovini e la dote della sposa, molto modesta, ammontava ad appena 200 fiorini piccoli. Dante aveva allora solo 12 anni e il matrimonio, combinato non certo per motivi economici, ma piuttosto per il prestigio della famiglia Donati, fu celebrato alcuni anni dopo, tra il 1285 e il 1290. Non sappiamo se fu una unione felice o no, anche se di questo rapporto parlerà Boccaccio in senso assolutamente negativo, ma la povera Gemma non poteva certo avere una esistenza tranquilla accanto ad un uomo che, a causa dell’esilio, l’ha lasciata sola e senza mezzi a crescere i figli. Sembra che da quel momento non si siano più incontrati, ma alcuni indizi farebbero invece pensare che Gemma abbia raggiunto il marito a Ravenna, forse per rivedere i figli che, anch’essi, compiuti 14 anni, avevano dovuto subire la stessa sorte del padre. Solo alla morte di Dante, Gemma potè chiedere la restituzione dell’equivalente della sua dote, sottratta insieme ai beni confiscati al marito al momento della condanna in contumacia. Una magra consolazione che non la ripagò certo di una vita vissuta nell’ombra e poi finita nell’oblio della storia. Gemma morì a Firenze verso la fine del 1342.