FABRIZIO MORVIDUCCI
Cronaca

Generale Vannacci, trasferimento lampo. Il Geografico militare cambia guida

Dopo le polemiche per le frasi del suo libro Roberto Vannacci è stato assegnato alla sede ComFoTer di Firenze. All’Igm gli subentra Massimo Panizzi, originario di Marina di Carrara

Il generale Vannacci  (secondo da sinistra) a Firenze l'11 agosto

Il generale Vannacci (secondo da sinistra) a Firenze l'11 agosto

Firenze, 19 agosto 2023 – Trasferito. Il provvedimento a carico del generale Roberto Vannacci, finito al centro della bufera per il suo libro dai contenuti discussi e discutibili è arrivato rapidamente. Ieri pomeriggio con una comunicazione dello Stato Maggiore dell’Esercito questa mattina: l’alto ufficiale è stato rimosso dalla guida dell’Istituto geografico militare di Firenze.

Da domani, gli subentra un altro generale, Massimo Panizzi, 61 anni, originario di Marina di Carrara, con una lunga carriera nel corpo degli Alpini. Tante le missioni all’estero per il generale Panizzi (Bosnia, Kosovo, Iraq, Afghanistan), che in passato è stato anche portavoce dell’ammiraglio Giampaolo Di Paola, quando quest’ultimo era ministro della Difesa del governo Monti.

Il generale Vannacci resta comunque a Firenze, a disposizione del ComFoTer, che a Firenze ha una sua terminazione nel comando della Divisione Vittorio Veneto. Il ComFoTer è responsabile di una serie di attività gestionali e non operative che riguardano addestramento, approntamento, la simulazione, la validazione/certificazione/standardizzazione e le informazioni tattiche per il personale in servizio.

L’Istituto geografico militare si appresta intanto ad accogliere il nuovo comandante. Non ci sarà una cerimonia formale, non un passaggio di consegne e della bandiera dell’Istituto, con le autorità schierate e i discorsi di prammatica tra cedente e subentrante. Visto il caos non è stato proprio ritenuto opportuno.

Quella di ieri è stata un’altra giornata di reazioni dopo le esternazioni del generale Vannacci, in passato anche comandante del 9° Col Moschin, e della Brigata Folgore. Lui ha cercato di difendersi dalle accuse di omofobia, sessismo e razzismo. Al nostro giornale ha parlato di ‘parole travisate ed estrapolate dal concetto’, ha fatto appello alla sua lunga attività di soldato proprio per chiarire i termini del suo pensiero. Ma quei termini, scritti nero su bianco sul suo libro, hanno determinato una reazione a catena che ha determinato la sua rimozione dal comando dell’Igm, e probabilmente un procedimento nel quale sarà chiamato a spiegare davanti alle autorità militari il senso del suo scritto.

D’altronde il generale stesso aveva previsto tutto questo – dati causa e pretesto – nel suo libro. A pagina 233, proprio nel capitolo dedicato all’omosessualità aveva descritto la reazione dei suoi amici di fronte alla volontà di affrontare il tema: "Non ti impelagare in quel dibattito – gli dicevano – ti criticheranno, ti disprezzeranno dicendo che sei tu a istigare odio e a seconda di come tira rischi pure una denuncia". E’ stato profeta della tempesta che l’avrebbe avvolto.