LISA CIARDI
Cronaca

Geotermia, piano Enel Green Power. Verso l’accordo con la Regione

Rinnovo delle concessioni: 3 miliardi per riammodernare gli impianti e opere compensative per 400 milioni

L’area geotermica di Larderello accoglie anche tanti visitatori

L’area geotermica di Larderello accoglie anche tanti visitatori

La geotermia toscana si prepara a un nuovo capitolo della propria storia. Con tre nuove centrali a Piancastagnaio, Bagnore (Santa Fiora) e Monterotondo Marittimo, un investimento di 3 miliardi per il riammodernamento degli impianti e opere compensative per 400 milioni di euro. Sono i nodi centrali del Piano pluriennale degli investimenti presentato venerdì in Regione, come previsto, da Enel Green Power, e relativo allo sviluppo del settore geotermico nei prossimi venti anni. Un documento frutto di mesi di confronto con la Regione stessa, che ha visto in azione un pool, guidato dal presidente Eugenio Giani e composto da tecnici regionali, dal direttore dell’Agenzia regionale del recupero risorse (Arrr) Stefano Bruzzesi e dai due sindaci di Santa Fiora e Montieri. Proprio durante la trattative, la Regione ha chiesto a Enel di aumentare le opere compensative, passando dai 360 milioni ipotizzati inizialmente a 400, con interventi soprattutto nelle aree dell’Amiata e delle Colline metallifere.

In programma, ci sono interventi a favore dell’occupazione, ma anche strade, scuole e impianti sportivi. Previsti inoltre 30 milioni di contributi l’anno per i Comuni, che potranno utilizzarli per la spesa corrente. "Il Piano è arrivato come previsto, ma dobbiamo ancora analizzarlo – ha confermato ieri il presidente Giani –. Lo faremo fra lunedì e martedì: in ogni caso, se tutto rispetterà quanto concordato, siamo già sulla strada giusta. Abbiamo previsto molti interventi importanti per i territori, come il perfezionamento della strada da Colle Val d’Elsa al bivio Pomarance-Larderello o gli impianti Amis per depurare le immissioni nell’aria. Col rinnovo di questa concessione la Toscana si consolida come regione green che punta sulla sostenibilità, passando a coprire, con la produzione di origine geotermica, non più il 34% del nostro consumo di energia, ma il 37-38%".

Nel 2021, secondo i dati di Legambiente (Rapporto 2023 "Comuni rinnovabili") la produzione annua da fonti "green" è stata in Toscana di 8.532 GWh, pari al 51% del totale regionale (il dato nazionale è del 31%), grazie proprio al contributo cruciale della geotermia che è una peculiarità tutta toscana. "Nei prossimi venti anni – prosegue il governatore – sommando il potenziamento del geotermico col lavoro sull’eolico, l’idroelettrico e il solare (che sono anche oggetto della legge sulle aree idonee ndr) la Toscana potrà arrivare a coprire con fonti rinnovabili il 55% del proprio fabbisogno annuo. C’è poi anche il fronte importantissimo dell’occupazione: allo stato attuale la geotermia dà lavoro direttamente a 700 persone distribuite nelle 34 centrali toscane, mentre sommando l’indotto si arriva a circa 2mila persone che nei prossimi anni potranno aumentare". La geotermia è nata proprio in Toscana nel 1818, portando nel 1913 alla nascita della prima centrale.

Oggi, oltre a coprire il 33% del fabbisogno toscano di energia, rappresenta più del 70% della produzione regionale da fonti rinnovabili, riscalda 13mila utenti, 26 ettari di serre e aziende agricole ed artigianali, alimentando anche una nicchia di turismo che registra 60mila visite annue tra impianti, musei e percorsi trekking.

Lisa Ciardi