REDAZIONE FIRENZE

Giani e l’ipotesi ribaltone: "Resto indifferente e continuo a lavorare"

Il governatore sul campo largo: "Ho fiducia in Elly Schlein, mi rimetto a lei". Malumori di Danti (SI): "Imbarazzante rinviare ancora il tavolo di coalizione".

Il segretario regionale Emiliano Fossi con la leader del Nazareno Elly Schlein

Il segretario regionale Emiliano Fossi con la leader del Nazareno Elly Schlein

di Francesco Ingardia

Lui, Giani, non tace più. Il governatore uscente della Toscana esce allo scoperto di buon mattino, ai microfoni di Controradio. Il fiuto del momento è centrato: "Ho molta fiducia nel lavoro di tessitura per costruire la grande alleanza del campo largo, che da Italia viva possa portare ai 5 Stelle su un piano non solo regionale, ma anche nazionale - le parole tanto concilianti quanto calibrate col bilancino del presidente uscente -, perché poi possa essere base di lavoro verso le elezioni politiche che ci saranno nel 2027, fatto dalla segretaria Schlein. E a lei mi rimetto". Giusto, un pezzo di Pd, schleiniani ovviamente, lo tiene sulla graticola dopo gli scossoni generati dal niet della Consulta al terzo mandato di Vincenzo De Luca. Non è ancora il momento per il Nazareno di chiudere la partita della candidatura bis, c’è prima il nodo Campania da dirimere, una alleanza organica da imbastire con Beppe Conte sul nome di Roberto Fico (notare bene, profilo "autorevole" per il commissario campano dei dem Misiani che sa di endorsement anticipato).

Nell’attesa, la fotografia delle interlocuzioni interne alla ’ditta toscana’ l’ha scattata un ex quadro della Prima Repubblica su La Nazione sul possibile ribaltone sostituendo al primo giro di giostra un riformista al posto di uno schleiniano: "Ma veramente si pensa di sacrificare il territorio per logiche di poltrone a Roma?". La poltrona, a rigor di logica, sarebbe uno degli scranni di Montecitorio, laddove si consumasse davvero il clamoroso scambio tra il deputato e segretario regionale Emiliano Fossi come candidato governatore del Pd al posto di un Giani partente in direzione Roma. I due, per ragioni diverse ma coincidenti, restano contrari all’operazione. Meglio allora riprendere le fila del discorso gettando acqua sul fuoco come ha fatto ieri lo stesso Giani.

Furfaro o Fossi come possibili alternative potenzialmente benedette da Schlein? Risposta: "Sinceramente mi lasciano indifferente. Io tanto da lavorare sui problemi e quindi mi sto applicando sui temi e sulle cose da fare", rivendica Giani, pronto - anche per mettere un po’ di pepe alla segreteria nazionale - a giocare d’anticipo sul possibile election day già a fine settembre. "L’anno scorso in Toscana il mese di ottobre è stato caratterizzato da due emergenze regionali, poi diventate emergenze nazionali - ha ricordato. Ottobre e novembre sono i mesi più piovosi, andare a votare con l’allerta arancione o peggio rosso sarebbe davvero sbagliato. A mio giudizio se si votasse a fine settembre o al massimo la prima settimana di ottobre sarebbe consigliabile".

Sinistra Italiana, dal canto suo, sembra aver esaurito le scorte di pazienza e pragmatismo rispetto ai tempi lunghi del tavolo di centrosinistra. Il segretario Dario Danti, assessore al Lavoro a Palazzo Vecchio, a Toscana Tv lamenta la pratica della sinistra di procedere di "rinvio in rinvio".

"È davvero una situazione imbarazzante, improcrastinabile. Sederci al tavolo con i provvedimenti della prima parte della giunta Giani sarebbe stato più complicato, ma apprezziamo misure innovative dell’ultimo anno e mezzo come il fine vita, la Toscana diffusa, i consorzi industriali e il Testo Unico sul turismo. Bene, partiamo da qui per un programma alternativo. Perché noi il tema della discontinuità continuiamo a porlo. Se il Pd, opterà per il contrario, per noi l’unico strumento ancora in campo sono le primarie di coalizione invocate dal segretario nazionale Nicola Fratoianni". Scenario a cui Giani ha detto a tempo debito di "non volersi sottrarre". Lo stesso non si può dire per il Pd.