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Giani e Saccardi inaugurano la Fiera: "Il settore è forte, saprà reagire"

"I dazi ci preoccupano, senza dubbio, ma siamo convinti che la qualità del nostro vino sia tale da sconfiggere anche...

Eugenio Giani e Stefania Saccardi

Eugenio Giani e Stefania Saccardi

"I dazi ci preoccupano, senza dubbio, ma siamo convinti che la qualità del nostro vino sia tale da sconfiggere anche la politica protezionistica. Dobbiamo tuttavia renderci conto che è importante che il pubblico, a partire dal Governo, possa sostenere i produttori, così come avvenuto in Spagna, così che le aziende possano da un lato promuovere se stesse nel mondo, magari anche laddove i dazi non ci sono, e dall’altro lavorare al rinnovo dei propri vitigni, in modo da ottenere una produzione di vino sempre più forte e di qualità". A passeggio per gli stand della maxi fiera di Verona, domenica, è comparso il presidente della Toscana Eugenio Giani con la sua vice Stefania Saccardi con delega all’agricoltura. Stoico, Giani, nel rassicurare i 12.500 produttori del settore che con questi chiari di luna vista la stretta fragorosa dalla Casa Bianca col 20% di dazi dentro i confini dell’Ue decisa dal presidente Trump, temono una contrazione netta e sanguinosa dell’export. D’altronde l’export dei vini dall’Italia in America vale 2 miliardi. Quello toscano pesa oltre 400 milioni.

Al Vinitaly la Toscana è stata rappresentata da 450 espositori tra aziende, Consorzi e Camere di commercio. "La forte presenza toscana a Vinitaly - ha detto Saccardi - conferma lo straordinario patrimonio vitivinicolo della nostra regione Un tesoro che la Regione sta sostenendo con risorse importanti. I contributi pubblici per la ristrutturazione del Vigneto Toscana, anche quest’anno hanno raggiunto gli 11 milioni di euro, a cui si si sono aggiunti 1,6 milioni sulla campagna 24/25, che ci sono stati assegnati dal Ministero perché non spesi dalle altre Regioni, ed altri 12 milioni per un bando per la promozione all’estero nei paesi terzi, una misura chiave in un periodo come questo, nel quale i rapporti con gli Stati Uniti sono un po’ più faticosi. Completano il pacchetto di misure i 5 milioni di euro per gli investimenti di cantina".

La ricetta per fronteggiare i dazi? "Continuare a lavorare sulla qualità del nostro prodotto e sulla promozione, soprattutto su mercati diversi rispetto agli Stati Uniti - ha spiegato Saccardi -. Restano un mercato importante per il nostro vino, che rappresenta il 33% del nostro export in termini di quantità e il 40% in termini di valore. Inutile fingere che non ci sia preoccupazione per le scelte protezionistiche del governo americano, ma c’è anche la voglia di dimostrare che la qualità e il valore del nostro prodotto possono far fronte a decisioni che non condividiamo".