
di Ilaria Ulivelli
FIRENZE
Non intende che si disperda l’attenzione su un tema che alle Regioni potrebbe costare un salasso e la reputazione. La Toscana ha le casse vuote, da qui a marzo per riportare in equilibrio il bilancio dovrà trovare tra i 400 e i 500 milioni di euro. Non si tratta di spiccioli, anche considerando che l’intera manovra vale circa 7 miliardi di cui l’85% impegnato in spesa sanitaria. E proprio la sanità è il capitolone che ha fatto salire i conti.
Il governatore Eugenio Giani bussa ancora a Roma, stavolta avvisando che se il governo non farà arrivare alle Regioni i 2 miliardi e 200 milioni richiesti per far fronte ai costi straordinari sostenuti per il Covid e la campagna vaccinale, che hanno fatto lievitare la spesa, saranno dolori. Andando per le spicce Giani ha detto che bisognerà cominciare a tagliare sul vivo, una sforbiciata ai servizi. Già che le Asl sono impegnate in una cospicua manovra di rientro da 200milioni. Che si è già messo le mani alla spesa farmaceutica. Che le assunzioni sono state limitate al minimo essenziale, stressando oltremodo il sistema sanitario ancora in agitazione (dal mondo medico a quello infermieristico, con tutte le sigle sindacali in campo).
"La preoccupazione che ho per il futuro è che noi abbiamo messo in campo un’organizzazione complessa contro la pandemia e in questo momento non ho la sicurezza che la copertura delle spese di tutto questo sforzo, che è dell’anno 2021, possa arrivare", esplode Giani al Forum Sistema Salute organizzato alla Stazione Leopolda da Koncept.
Il Covid ha picchiato forte in Toscana, soprattutto con la terza ondata, a primavera, che ha mandato all’aria le previsioni. Ma se i conti non tornano, alla fine a farne le spese possono essere proprio i presidenti delle Regioni sottoposte a Piani di rientro e, in caso di inadempienza, commissariate dal governo. Alla Toscana non è mai accaduto né prima né da quando, con la finanziaria del 2005, sono stati varati i programmi operativi.
"Le spese dell’emergenza sono state coperte dalle Regioni – dice Giani – Ma noi ancora non abbiamo un atto con cui lo Stato copra queste spese nei bilanci regionali". Massaggio chiaro. "Ho fiducia perché ho sentito grande attenzione da parte del governo verso il contrasto alla pandemia, però siamo a fine ottobre, questi sono atti che devono andare in porto. Sarei contrario a smantellare questa macchina, però se poi devo ragionare sui conti, e devo fare due più due, poi sicuramente devo limitare". Non è ‘o la borsa o la vita’, ma la richiesta è sempre più pressante. Ancora non sono arrivati input da Roma. Il governo ha appena varato la legge di Bilancio, una finanziaria in deficit per 23,4 miliardi di euro. La Toscana aspetta.