Quel discorso di Vialli: "Onore all'uomo che cade sapendo di aver osato"

Il compianto calciatore, allenatore e dirigente Figc pronunciò quelle parole a Firenze, durante gli Europei, nel ritiro azzurro

Firenze, 6 gennaio 2023 - Tristezza, malinconia. Il centro tecnico di Coverciano a Firenze ha le bandiere a mezz'asta in ricordo di Gianluca Vialli. Morto a Londra dopo una lunga malattia. Calciatore, poi allenatore, quindi dirigente della Federazione Italiana Giuoco Calcio. Gianluca Vialli è stato questo ma anche molto altro.

Un simbolo del calcio italiano, uno dei simboli più belli dell'Italia all'estero nei suoi anni inglesi, in quel Regno Unito dove viveva tutt'ora. Un attaccante moderno che ha dato gioia a tanti tifosi, di diverse squadre. Da quando la Federazione lo aveva fortemente voluto come capo delegazione della Nazionale, Gianluca Vialli trascorreva molti momenti a Coverciano.

I giorni più intensi negli ultimi anni sono stati di sicuro nell'estate 2021, durante il ritiro per gli Europei, in quella cavalcata che portò l'Italia di Mancini e Chiellini alla vittoria del trofeo continentale. 

Sogno Azzurro

Quel mese di ritiri e partite della Nazionale, mese che ha portato alla vittoria all'Europeo, è stato raccontato da "Sogno Azzurro", il documentario Rai che ha svelato il dietro le quinte di un gruppo molto unito, un affiatamento che contribuì alla vittoria e alla conquista del titolo. Durante i pranzi e le cene non era raro che qualcuno dei componenti del gruppo facesse dei discorsi, leggesse passi di libri, desse insomma la spinga giusta in vista degli impegni successivi. 

Il discorso di Vialli

Proprio Sogno Azzurro riprende uno dei discorsi di Gianluca Vialli. Il capo delegazione ha indosso la tuta della Nazionale. E' nella sala dove il gruppo pranza e cena. Siamo a due giorni da quella che sarà poi la vittoriosa finale contro l'Inghilterra. Tutti sono seduti. Vialli si alza e pronuncia il passo di un discorso dell'ex presidente Usa Roosvelt. Qui il testo: "L'onore spetta all'uomo nell'arena. L’uomo il cui viso è segnato dalla polvere, dal sudore e dal sangue. L’uomo che lotta con coraggio, che sbaglia ripetutamente, sapendo che non c’è impresa degna di questo nome che sia priva di errori e mancanze.L’uomo che dedica tutto se stesso al raggiungimento di un obiettivo, che sa entusiasmarsi e impegnarsi fino in fondo e che si spende per una causa giusta. L’uomo che, quando le cose vanno bene, conosce finalmente il trionfo delle grandi conquiste e che, quando le cose vanno male, cade sapendo di aver osato".

L'intervista

A raccontare il personaggio Gianluca Vialli in queste ore di dolore è anche Walter Veltroni, che intervistò il dirigente nel 2020 proprio a Coverciano. "Alla fine di quell'intervista fatta a Coverciano - dice Veltroni - mi regalò un libretto nel quale c'erano elementi di motivazione profondi che trasmetteva ai giocatori e io pensavo a questi ragazzi che ascoltavano Luca, come avvenne prima della finale di Euro2020, sentendo parlare una persona che stava combattendo una battaglia molto più grande di una partita di calcio. Mi disse che aveva paura, ma la affrontava con quel sorriso che tutti noi ci portiamo dentro".

Renzo Ulivieri

"Il tempo non è stato generoso con Gianluca Vialli ma la sua vita lo è stata". E' il pensiero del presidente dell'Assoallenatori, Renzo Ulivieri, parlando della scomparsa dell'ex bomber di Cremonese, Samp e Juventus: "Non e' certo una bella stagione questa per noi, che continuiamo a piangere grandi campioni e uomini davvero importanti che ci lasciano a un'eta' ancora piena, piegati da malattie inesorabili, affrontate con coraggio e dignità. La bella stagione, piuttosto, è il film che ha appena celebrato i 30 anni dello storico scudetto della Sampdoria, documento prezioso nato da una sua idea e presentato il mese scorso con lui molto provato in sala, tra la commozione di tutti, poco prima del suo ultimo ricovero. Talento indiscusso, grande attaccante, poi allenatore vincente in Inghilterra, acuto analista televisivo, infine dirigente federale di particolare sensibilità". 

Capo delegazione

A volere Gianluca Vialli come capo delegazione della Nazionale Azzurra era stato il presidente Figc Gabriele Gravina, che vide in Vialli l'uomo perfetto per un ruolo delicato e che fu assegnato proprio in vista degli Europei. E Vialli ha sempre condotto con grandissimo entusiasmo il ruolo, tornando in Nazionale dopo gli anni da calciatore. Vialli si era insediato nel novembre del 2019 e aveva preso possesso del suo nuovo ruolo. Ritrovando così una delle figure più importanti della sua vita, quel Roberto Mancini con cui ha scritto pagine importantissime della storia della Sampdoria.