Giovanni
Pallanti
Gianni Conti, democratico cristiano da sempre, è nato in Sardegna nel 1933. Si trasferì a Firenze quando aveva 18 anni e dal 1951 si è dedicato anima e corpo a questa città. Innamorato di Firenze come lo sono tutti quelli nati lontano dal Battistero, ha metabolizzato un grande amore per la città di Dante e del Rinascimento. Un mito? Sì, ma un mito che ha mosso tanti ad amare Firenze in diverse epoche storiche. Collaboratore di Nicola Pistelli e di Giorgio La Pira, nella Dc dopo la morte di Pistelli, lasciò la sinistra di base per il gruppo di un grande leader del cristianesimo sociale, Carlo Donat Cattin. Conti fu eletto per la prima volta consigliere comunale nel 1970 e fu per un breve periodo assessore all’urbanistica nel 1974 in una giunta di minoranza guidata dal sindaco Giancarlo Zoli. Poi di nuovo assessore all’urbanistica nella giunta dei sindaci repubblicani Bonsanti e Lando Conti. Rieletto 5 volte consigliere comunale (dal ‘75 al ‘95 e dal ‘99 al 2004), fu fondamentale come capolista della Dc nel ’90: furono eletti 18 consiglieri comunali dello scudocrociato e fu varata la giunta di pentapartito guidata dal sindaco socialista Morales, di cui Conti divenne vicesindaco fino al ’92. Si dimise per un’inchiesta giudiziaria per cui poi venne assolto in tutti i gradi di giudizio. Questo lo ha amareggiato, ma non ha mai mollato l’ impegno di combattente per la libertà e la giustizia sociale. Fondatore di una rivista culturale e politica, ha continuato a dare il suo contributo alla vita politica della città. Senza rancori e senza risparmio personale. Un esempio da seguire.