REDAZIONE FIRENZE

Giardini di Villa La Quiete: apertura nel 2025

Il giardino storico di villa La Quiete, restaurato grazie al Pnrr, aprirà al pubblico nella primavera 2025, celebrando il centenario dell’Università di Firenze. L'intervento ha valorizzato elementi architettonici e botanici, potenziando la biodiversità.

Il giardino storico di villa La Quiete, restaurato grazie al Pnrr, aprirà al pubblico nella primavera 2025, celebrando il centenario dell’Università di Firenze. L'intervento ha valorizzato elementi architettonici e botanici, potenziando la biodiversità.

Il giardino storico di villa La Quiete, restaurato grazie al Pnrr, aprirà al pubblico nella primavera 2025, celebrando il centenario dell’Università di Firenze. L'intervento ha valorizzato elementi architettonici e botanici, potenziando la biodiversità.

Il giardino storico di villa La

Quiete, di proprietà della Regione Toscana e in concessione al Sistema museale di Ateneo, aprirà al pubblico nella primavera del 2025, al termine dei lavori di restauro resi possibili dal Pnrr, con un evento che concluderà le celebrazioni del centenario dell’Università di Firenze. È quanto è emerso nel corso di un incontro, dal titolo ‘Parchi e giardini storici finanziati dal Pnrr’, che si è svolto proprio a Villa La

Quiete su iniziativa del Sistema museale di Ateneo, Regione Toscana e Ministero della Cultura. Il progetto di riqualificazione, che si concluderà nelle prossime settimane, è stato finanziato con 1,8 milioni di euro che l’Ateneo fiorentino ha ottenuto aggiudicandosi il bando ‘Proposte di intervento per il restauro e la valorizzazione di parchi e giardini storicì. "L’intervento - ha spiegato la direttrice tecnica del Sistema museale di Ateneo Lucilla Conigliello - è servito anzitutto alla messa in sicurezza del percorso di visita e delle porzioni architettoniche, con il restauro dei paramenti lapidei delle fontane, delle panchine e della terrazza con le sue dotazioni decorative ancora originali". L’intervento, ha aggiunto, "ha riguardato inoltre la componente botanica, in particolare il disegno delle siepi, il ripristino e l’incremento della complessità naturale e paesaggistica e, soprattutto, il restauro arboreo della Ragnaia. Il progetto ha consentito poi il recupero del Giardino dei fiori dell’Elettrice, oltre che la reintroduzione delle specie erbacee officinali della Spezieria e l’integrazione di collezioni di agrumi e frutti antichi, che contribuiscono al potenziamento della biodiversità e dell’entomodiversità".