REDAZIONE FIRENZE

Gigli, nuova vita ai pacchi smarriti. In vendita 5 tonnellate ’al buio’

Scelti senza conoscere il contenuto e pesati: il costo è di 2 euro ogni 100 grammi, 20 euro al chilo

L’iniziativa del centro commerciale I Gigli per recuperare e ridare vita ai pacchi smarriti (foto d’archivio Germogli)

L’iniziativa del centro commerciale I Gigli per recuperare e ridare vita ai pacchi smarriti (foto d’archivio Germogli)

É l’evento del momento ed è destinato a diventare un fenomeno di tendenza anche in Italia, se già non lo è: parliamo della vendita ‘alla cieca’ dei pacchi smarriti nei vari circuiti di e-commerce. Per i curiosi e gli amanti degli ‘affari al buio’ c’è un’opportunità imminente: dal 3 al 9 marzo, infatti, al Centro commerciale I Gigli arriva per la prima volta ‘La vendita di pacchi smarriti’. In altre parole, ogni giorno dalle 9 alle 22, i Gigli ospiteranno in Galleria l’azienda Pokajoia, realtà leader in Francia della vendita di pacchi acquistati on line e smarriti o mai ritirati. E che sarà presente con cinque tonnellate di merce certificata. I visitatori potranno presentarsi durante l’orario di apertura del corner di Pokajoia in Corte Tonda e acquistare i ‘pacchi smarriti’ dopo averli scelti e pesati. Il costo è di 2 euro ogni 100 grammi, 20 euro al chilo. Sarà come una forma moderna di pesca di beneficenza in cui si potranno appunto ‘pescare’ prodotti misteriosi, ma che potrebbero rivelarsi anche dei tesori.

Dentro i pacchi, infatti, si possono trovare oggetti di vario genere dall’abbigliamento a costosi profumi, dalle scarpe di marca a materiale hi-tech o borse firmate e accessori di moda o per la cucina e il tempo libero. In passato sono stati trovati anche un lingotto d’oro e un drone ma, a parte il peso di un pacco o il suono nell’agitarlo, alla fine la componente essenziale è la fortuna. "E’ la prima volta che ai Gigli arrivano i pacchi smarriti - dice Stefano De Robertis, Senior Marketing Manager di Eurocommercial, società proprietaria del Centro commerciale -, vogliamo creare per i nostri visitatori un’esperienza che sia da un lato divertente e dall’altro sostenibile: una sorta di gioco come si faceva una volta nei paesi, una pesca di oggetti misteriosi a prezzi contenuti rimettendo in circolazione qualcosa che invece non avrebbe alcun futuro se non quello di essere gettati via".

Insomma, un modo virtuoso per comprare a buon prezzo, benché alla cieca, e di ridurre gli sprechi, dal momento che si tratta di prodotti acquistati on line e mai recapitati all’acquirente per i più svariati motivi. Una volta rimborsato il cliente, infatti, questa merce è destinata a finire nei magazzini e al macero.