Monica Guerritore porta in scena per la prima volta in teatro il capolavoro di Federico Fellini "Ginger & Fred". Lo spettacolo, con l’adattamento e la regia della stessa Guerritore, che ne è interprete con Pietro Bontempo e una compagnia di 10 attori, toccherà i palcoscenici di tutta Italia per oltre quaranta date ed è una produzione di Teatro della Toscana, Accademia Perduta/Romagna Teatri, Società per Attori. Il tour, che debuterrà a Roma il 5 gennaio, arriverà alla Pergola di Firenze dal 30 gennaio al 4 febbraio.
"La mia non è una mera trasposizione scenica ma una vera e propria rilettura ‘politica’ dell’intuizione felliniana oggi più che mai attuale. La battaglia di Fellini (’non si interrompe così un’emozione’) va oltre l’interruzione di un racconto, un film, che è un’opera finita e per questo intoccabile, ma mette l’accento soprattutto sulla potenza del bombardamento pubblicitario che trasforma lo spettatore in consumatore, rendendolo ignoto anche a se stesso".
Lo spettacolo, infatti, ha come protagonisti Amelia Bonetti e Pippo Botticella, in arte Ginger e Fred, due ex ballerini un tempo famosi, che vengono invitati a partecipare allo show di Natale di una televisione privata. Accettano intenzionati a ritrovare la magia del palco e forse, almeno per Amelia, riannodare i fili di un amore interrotto. Scaricati in un piazzale deserto davanti a un albergo a cui è andata via la luce, si ritrovano inseriti in un gruppo di sosia con cui pensano inizialmente di non avere nulla in comune. Nella notte e poi in sala trucco, prima che il teatro stesso, pubblico in platea compreso, diventi lo studio dello show e il presentatore, come il domatore di un circo, li faccia entrare, come bestie ammaestrate insieme agli altri compagni d’avventura, questa piccola umanità fatta di personaggi bizzarri e imperiosi, pavidi e coraggiosi, si imporrà, intenerendo il pubblico per la realtà delle loro vite. Tutto comico e tragico allo stesso tempo, nell’esaltazione di un’attesa che li porterà per pochi attimi sotto le luci dei riflettori.
"Al giorno d’oggi niente ha il tempo di generarsi, maturarsi, emergere: tutto è di seconda mano, tutto è approssimativo, tutto è orecchiato. Da qui la mia scelta di immaginare lo show televisivo a cui parteciperanno come la serata dei sosia, una umanità minore che per esistere si rispecchia nella tv, ne assume l’iconografia e il lessico. Non ci sono buoni e cattivi, Pippo e Amelia, Ginger e Fred, inizialmente fuori posto in quel gruppo di gente che assomiglia a qualcun altro, sono anche loro di seconda mano" commenta Guerritore.