di Lisa Ciardi
Si torna a sfogliare il giornale gustando un cappuccino al bar, a giocare a carte nei circoli e o aspettando il proprio turno in sala d’attesa. E si ricomincia, anche, a praticare i cosiddetti "sport di contatto", calcetto in primis. Sono alcuni segnali di ritorno alla normalità sanciti dall’ordinanza numero 70 della Regione Toscana, firmata ieri dal presidente della giunta Enrico Rossi. Al via anche spettacoli al chiuso e all’aperto (con regole diverse), processioni religiose, cortei storici e balli di coppia.
Ma come è stata accolta la novità a Firenze? Entusiasmo nei circoli, dove si concentrano diverse delle attività nuovamente ammesse grazie al provvedimento regionale. "Siamo estremamente contenti di questa ordinanza – spiega Gianluca Mengozzi, presidente di Arci Toscana – che contribuisce a guarire una ferita aperta. Si potrà finalmente tornare a incontrarsi e a fare le attività sociali tipiche dei circoli: il gioco delle carte, il ballo e la lettura dei giornali che è importantissima. Leggere e commentare insieme le notizie nazionali e locali è fondamentale e va detto che senza l’appoggio della stampa questo rito collettivo sarebbe molto più difficile. Ballare, giocare, intrattenersi, divertirsi e fare attività socio-politica confrontandosi sulle notizie sono tratti peculiari della nostra società e socialità. Siamo però anche convinti che tutto ciò debba svolgersi nel rispetto delle misure di contenimento del contagio, perché il pericolo resta. Continueremo a mantenere alta la guardia e chiederemo ai nostri circoli prudenza e attenzione. Siamo sicuri che arriveranno poi altre ordinanze meno restrittive, ma intanto siamo felici di iniziare un’estate più vivace di quella avuta fino ad oggi".
Ma qual è la situazione dei circoli nel post-Covid? "Fra Firenze e provincia contiamo 400 circoli Arci – continua Mengozzi – che stanno pian piano ripartendo, anche se con difficoltà. Le nostre strutture, come quelle di Mcl o Acli, vivono sull’autofinanziamento: la chiusura ha provocato, oltre al danno sociale, anche un contraccolpo economico che ha richiesto un vasto ricorso agli ammortizzatori sociali. Ci aspettiamo un supporto forte da parte degli enti pubblici, anche se il Decreto Rilancio per ora non va purtroppo in questa direzione".
Felici delle novità i bar anche se, soprattutto nel centro storico, la situazione resta preoccupante. "Sono segnali di ritorno alla normalità che fanno piacere – spiegano Rosaria Mezzi e Angelo Ortis che gestiscono con i figli Cristian, David e Sebastian il bar H9 di via dell’Ariento – ma serve ancora molto per tornare a una situazione normale. Il giornale da leggere a tavolino è un’abitudine che anche da noi ha molto riscontro e fa piacere che possa essere ripristinata, ma purtroppo in questo momento il dramma è la carenza di clienti. Lavoriamo al 20-25% rispetto alla fase pre-Covid e dalle 12 in poi il locale si svuota completamente. Non potendo più contare sui turisti, soprattutto americani, abbiamo avuto un crollo delle presenze. In periferia è diverso, perché c’è una clientela locale, che ha già cominciato a recuperare le vecchie abitudini. Qui avremmo bisogno di interventi forti per favorire l’arrivo dei fiorentini: come l’eliminazione della Ztl e la netta riduzione del costo dei parcheggi, oggi davvero troppo alti".
Soddisfazione ma con qualche dubbio fra le associazioni sportive. "Salutiamo questa ordinanza come un primo passo – spiega Marco Ceccantini, presidente della Uisp di Firenze – ma abbiamo alcune perplessità. Per esempio nel documento si ribadisce che va osservata la distanza di 2 metri durante l’attività sportiva, ma in tanti casi, come nel calcetto, questo è impossibile. Anche sul ballo si precisa che quello di coppia è ammesso solo fra congiunti: nella prassi però spesso coinvolge persone diverse dai familiari. Insomma ci sarebbe voluta qualche precisazione in più e maggiore elasticità, simile a quella registrata in altre regioni, visto anche che la situazione toscana in questo momento lo consente. Speriamo che il mese di luglio serva a trovare il giusto equilibrio e che a settembre si possa ripartire in piena normalità. È importante non tardare oltre, perché moltissime società sportive sono in difficoltà, a partire da quelle che, gestendo gli impianti, hanno continuato ad avere costi importanti in assenza di introiti".