Firenze, 25 novembre 2023 – Un minuto di rumore per Giulia. E’ il cuore dell’iniziativa promossa da Qn, La Nazione, Il Resto del Carlino e Il Giorno, lanciata dall’editoriale della direttrice Agnese Pini: tutti in piazza della Signoria, a Firenze, in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. La risposta è stata quella di tanta, tanta gente che con un segno rosso – chi sul volto, chi tra i capi d’abbigliamento – o un cartellone o semplicemente con la propria presenza ha voluto unire la propria voce a chi urla “basta”. Basta con i femminicidi, basta con la violenza sulle donne.
La fotogallery:
Tre progetti contro la violenza sulle donne lanciati dal Comune di Firenze: qui l'articolo
Anche allo storico Mercato Centrale di San Lorenzo si è fatto rumore per un minuto a sostegno dell'iniziativa in piazza
Tanta gente, tanto rumore, tanti striscioni. E tanti interventi all'ombra di Palazzo Vecchio, con la speranza che non rimangano parole al vento ma che contribuiscano a cambiare la mentalità. E' stato un evento significativo nel cuore di Firenze, con la gente e per la gente.
Il presidente della Regione Eugenio Giani: "Dietro di noi c'è la panchina rossa, espressione della lotta contro femminicidi. Obiettivo della Toscana è la promozione e l'affermazione dei valori del rispetto"
In tanti indossano qualcosa di colore rosso: sciarpe, cappelli, fiocchi. Uno striscione di 25 metri è stato posizionato sulla piazza con all'interno la poesia di Cristina Torre Cáceres, diventata virale dopo la morte di Giulia Cecchettin
Tra il pubblico si vede anche Kasia Smutniak, che ieri ha presentato a Firenze il suo film "Mur"
Prende la parola Sara Funaro: "Questa piazza è bellissima, ci sono donne e uomini che vogliono cambiare il mondo"
Prende la parola il sindaco Dario Nardella: "Mi unisco al dolore di Firenze"
Sul palco sale l'attrice Maria Cassi per leggere una poesia. Sul palco insieme alla direttrice Agnese Pini ci sono il presidente della Regione, Eugenio Giani, il sindaco Dario Nardella, Sara Funaro, Andrea Giorgio, la consigliera regionale Cristina Giachi, il questore Maurizio Auriemma. Ci sono anche il presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo, il parlamentare del Pd Federico Gianassi, Titta Meucci, Benedetta Albanese
"Basta uccidere", "Basta femminicidi" si legge sui cartelloni. E la canzone di Silvestri "A bocca chiusa" apre l'evento
Tamburi, fischietti, mazzi di chiavi: in piazza della Signoria si comincia a fare rumore
"Da parte delle donne ucraine vorrei esprimere la mia solidarietà verso le donne italiane e iraniane. Viviamo in un mondo collegato, per questo la lotta per la libertà trasforma il nostro mondo in uno sicuro". Lo ha detto Oleksandra Matviichuk, presidente del Center for civil liberties, l'ong ucraina premio Nobel per la pace 2022, nel corso di un evento a Palazzo Strozzi Sacrati, a
Firenze, in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, a poca distanza da piazza della Signoria dove si tiene l'evento lanciato dal nostro giornale.
All'inizio dell'evento ci saràil rintocco della Martinella, la campana di Palazzo Vecchio che l’11 agosto 1944 fece scoccare la rivolta popolare contro l’occupazione nazista
Tantissime le adesioni, a cominciare dal sindaco Dario Nardella e dalle assessore a Welfare e Sicurezza, Sara Funaro, Benedetta Albanese, Titta Meucci, ai consiglieri di maggioranza e opposizione. Tante stelle dello spettacolo: la regista Cinzia TH Torrini, la giornalista di Sky Tg24 Monica Peruzzi, che leggerà un monologo, la campionessa di volley Veronica Angeloni, la cantante Sara Grimaldi, corista di Zucchero, l’attrice Annamaria Malipiero, la direttrice d’orchestra Gianna Fratta, l’attrice Maria Cassi e la maestra Gianna Fratta, direttrice d’orchestra, Grazia Biondi attivista e già vittima di violenza e Cristiana Buonamano, giornalista Sky.
Tutto pronto in piazza della Signoria. L'inizio dell'evento è fissato per le 12,30. La catena umana che si radunerà oggi in piazza srotolerà un maxi striscione rosso di 25 metri di fronte alle scale dell’arengario con un messaggio di ribellione alla violenza.