CARLO CASINI
Cronaca

Giorno del Ricordo. Targa in Sant’Orsola per gli esuli italiani

L’esodo e i massacri delle foibe sono stati commemorati anche in Regione e al cimitero di Trespiano con le autorità.

La scopertura della targa in Sant’Orsola è dedicata agli esuli fiumani, istriani e dalmati che furono costretti a varcare i confini in fuga

La scopertura della targa in Sant’Orsola è dedicata agli esuli fiumani, istriani e dalmati che furono costretti a varcare i confini in fuga

"Siamo esuli fiumani, istriani e dalmati attraverso confini di odio e di morte. Siamo case strappate, uomini e donne e bambini costretti a diventare stranieri. Ora siamo libertà ritrovata che ricorda chi siamo stati e sempre saremo: italiani". È questa la scritta sulla targa svelata ieri in occasione del Giorno del Ricordo in Sant’Orsola che, tra il 1945 e il 1955, fu centro di raccolta dei profughi giuliano-dalmati.

Alla cerimonia hanno partecipato, tra gli altri, l’assessora alla Toponomastica Caterina Biti, l’assessora alla Cultura della Memoria Benedetta Albanese, il presidente del Quartiere 1 Mirco Rufilli, Carlo Boni Consigliere Delegato Città Metropolitana e Daniela Velli Presidente del Comitato Anvgd Firenze. Il Giorno del Ricordo è stato commemorato anche in consiglio regionale con le parole del governatore Eugenio Giani e del presidente del consiglio regionale, Antonio Mazzeo. Sempre ieri invece alle 10.30 al cimitero di Trespiano c’è stata la deposizione di una corona di alloro al monumento che ricorda le vittime, alla presenza dell’assessora alla cultura della memoria Benedetta Albanese.

"È importante scoprire questa targa proprio oggi, 80 anni dopo i tragici fatti che portarono all’esodo di tante famiglie da Fiume, dall’Istria e dalla Dalmazia, e proprio qui a Sant’Orsola, dove 580 profughi furono accolti" ha dichiarato l’assessora Biti a Sant’Orsola. "Anche in quel momento infatti, Firenze fu città accogliente. Ancora oggi è importante ricordare e riappacificarsi con la storia che su quegli eventi è molto chiara. Sta a noi impegnarci perché quello che è accaduto ci sia di insegnamento per il futuro".

L’assessora ha fatto poi accenno all’episodio di vandalismo di cui è stato oggetto la foiba di Basovizza. "Da parte di alcuni c’è la volontà di infangare quella memoria, di rinnegare quello che è stato e raccontare una storia diversa dalla realtà. Dobbiamo – ha concluso l’assessora Biti – sempre tenere alta l’attenzione e impegnarci perché il Giorno del Ricordo renda giusta memoria a tutte le persone che furono barbaramente uccise o che furono costrette a scappare dalle loro case".