NICCOLO' GRAMIGNI
Cronaca

Giorno della Memoria, Aned Firenze: “Non dimenticare deportati politici”

Le parole del presidente Lorenzo Tombelli: "Le persone deportate 'per motivi politici' dall'Italia furono circa 34.000 moltissimi operai, intellettuali, artigiani antifascisti toscani finirono nei lager”

Lorenzo Tombelli, presidente dell'Aned sezione di Firenze

Lorenzo Tombelli, presidente dell'Aned sezione di Firenze

Firenze, 13 gennaio 2025 - "Soprattutto nel Giorno della memoria, occorre chiedersi perché l'Italia repubblicana abbia deciso di far cadere nel dimenticatoio gran parte dei suoi deportati. Probabilmente perché il nostro Paese, nonostante il prezzo altissimo pagato con le deportazioni, collaborò con la Germania nazista condividendone le peggiori scelte che portarono all'uccisione di milioni di persone", da qui "un appello alle istituzioni affinché nell'anno dell'ottantesimo anniversario della liberazione dei lager non si dimentichi il coraggio e lo spirito antifascista di coloro che si opposero, anche scioperando, alle politiche violente e oppressive del regime totalitario". Così Lorenzo Tombelli, presidente Aned sezione Firenze. "In Italia le deportazioni ebbero inizio nell'autunno del 1943 e terminarono nella primavera del 1945 - ricorda in una nota -. Dopo la trasformazione della Germania, da paese amico a nemico-occupante, il nuovo governo della Repubblica Sociale italiana decretò l'arresto di tutti gli ebrei, circa 8.000 finirono nei campi di sterminio, e prevalentemente ad Auschwitz. Bambini, anziani, inabili direttamente nelle camere a gas. I restanti furono selezionati per il 'lavoro schiavo', come i deportati politici, questi ultimi inviati nei lager controllati dalle Ss (i peggiori nell'universo concentrazionario)".

"Le persone deportate 'per motivi politici' dall'Italia furono circa 34.000 - aggiunge Tombelli -: moltissimi operai, intellettuali, artigiani antifascisti toscani finirono nei lager austriaci di Mauthausen, Ebensee e Gusen, nonché al campo di Dachau, aperto da Hitler nel 1933, per essere rieducati. Non solo, numerosi furono i rom e i sinti sterminati dal regime nazifascista; così come i testimoni di Geova, o gli omosessuali e i disabili".