
Un momento della presentazione della mostra dedicata a Giovan Battista Foggini
Scultore granducale, architetto di corte e direttore delle Manifatture di Galleria, Giovan Battista Foggini (1652-1725), è un artista tardo-barocco capace di influenzare e persino definire l’immagine della Firenze di fine Seicento e tardo medicea.
Ne è un esempio Palazzo Medici Riccardi, dove Foggini intervenne nella Galleria degli Specchi – affrescata da Luca Giordano –, nella contigua Biblioteca Riccardiana, nella sistemazione esterna del cortile quattrocentesco, della loggia sul giardino e della facciata su via Cavour. È quindi particolarmente significativo che la mostra monografica dedicata al Foggini, in occasione del terzo centenario della sua morte, sia allestita proprio a Palazzo Medici Riccardi, dove in passato furono custodite molte sue opere. Ideata e curata da Riccardo Spinelli con il coordinamento scientifico di Valentina Zucchi, l’esposizione riunisce oltre 80 tra sculture, disegni e manufatti da tutto il mondo, per ripercorrere la carriera di Foggini, dagli anni della formazione a Roma all’Accademia Medicea fondata da Cosimo III de’ Medici, fino a tutta la fase fiorentina.
Una volta rientrato nella sua città divenne personaggio influente alla corte granducale, scultore, architetto, ma anche direttore delle Manifatture che avrebbero prodotto meravigliosi oggetti a intarsio di pietre dure e in metalli preziosi. In mostra c’è tutto questo, in un percorso per sezioni tematiche che esplorano la scultura in marmo, bronzo e terracotta, l’attività di architetto e designer. A documentare il suo prestigio internazionale, la sala a piano terra ’L’Antico e il Re Sole’, presenta alcune commissioni ricevute da Luigi XIV di Francia, il Re Sole, fra cui L’Arrotino e Il Cinghiale, repliche da celebri sculture antiche delle collezioni medicee, inviate a Versailles nel 1684. E oggi prestate dal Louvre. Accanto, una versione in porcellana del Laocoonte derivata dalla copia del gruppo antico scolpita da Baccio Bandinelli, oggi agli Uffizi, e realizzata dalla Manifattura di Doccia.
Una sezione è poi visibile nelle sale della Biblioteca Riccardiana e della Moreniana dove sono esposti disegni di Foggini, facenti parte del fondo Riccardi relativi ad alcune decorazioni in interni del palazzo e antichi testi manoscritti e a stampa provenienti dalla Biblioteca Moreniana. Fino al 9 settembre.